TESTO Commento su Luca 21,34-36
Paolo Curtaz Ti racconto la Parola
Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (29/11/2014)
Vangelo: Lc 21,34-36
Viene il Signore Gesù. Maranatah! Con questa grande invocazione chiudiamo l'anno liturgico per iniziare l'avvento, leggendo il vangelo di Marco. Ma abbiamo ancora il tempo per un ultimo appello, un grido di speranza, una raccomandazione rivolta a tutti noi: vigiliamo su noi stessi! Perché il tratto di strada da compiere per raggiungere la pienezza è ancora lungo e potremmo appesantire il nostro cuore. Che immagine densa e inquietante quella del cuore pesante? Un'anima che non sa più alzarsi in volo, che non riesce più ad essere leggera per raggiungere il cuore di Dio. E come questo accade? A causa delle dissipazione, se ci lasciamo “mangiare” dalle persone, se non abbiamo un centro che lega tutte le nostre scelte. Le dissipazioni che ci impediscono di avere un'unità, di essere “monaci” cioè indirizzati all'Unico. A causa delle ubriachezze, il paese dei balocchi che il nostro mondo, disonesto, ci prospetta come la soluzione di tutti i nostri problemi, come se la soluzione fosse lo stordimento continuo. A causa degli affanni della vita che occupano ogni spazio e ci impediscono di guardare in alto. Vigiliamo!