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TESTO Eccomi, si compia in me la tua volontà

don Roberto Rossi  

IV Domenica di Avvento (Anno B) (22/12/2002)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

26In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Dopo i profeti e Giovanni Battista, nella quarta domenica di Avvento, cioè nella preparazione immediata al Natale, è la figura di Maria Ss. che primeggia nel testo evangelico. E' il racconto dell'Annunciazione. Attraverso l'angelo Gabriele il Signore chiede a Maria di Nazaret se accetta di diventare la Madre del Messia Redentore. A seguito di un dialogo condotto nel turbamento e nell'umiltà della fede, Maria sa dire il suo "sì" al Signore. "Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola". E l'angelo partì da lei. Forse – come qualcuno commenta – ansioso di riportare a Dio la risposta di Maria.

Abbiamo qui la vocazione di Maria, di questa giovane ragazza di Nazaret, forse già con i suoi progetti per il futuro. Il Signore si fa presente nella sua vita, le cambia ogni progetto e la fa diventare non mamma di qualche normale bambino ebreo, ma la Madre del Salvatore, con una missione unica, quella di portare al mondo il Figlio di Dio e di diventare nell'opera della salvezza la madre di una moltitudine di popoli, la Madre di tutti, perché tutti sono generati in Cristo a vita nuova.

Nei vangeli apocrifi si narra che l'angelo Gabriele, prima di andare da Maria, passò da altre due ragazze di Nazaret, facendo la stessa proposta, di diventare la madre del Salvatore. E ambedue risposero di no, la proposta non entrava nei loro piani, avevano già altri progetti di vita. Questo voleva sottolineare, nelle prime comunità dove venivano scritti questi apocrifi, che Maria era libera davanti alla proposta di Dio; anche lei avrebbe potuto dire di no. Maria era una ragazza come tante altre: quelle hanno detto no, lei ha detto "sì". Qui sta tutta la differenza.

E' il suo "sì" che ha colpito e commosso i Santi, è questo suo "sì" che deve affascinare anche noi. Parlando della vocazione di Maria, ciascuno deve pensare alla sua vocazione. Prendere coscienza che la nostra vita esiste perché è un dono e una vocazione del Signore e che in essa non è indifferente una cosa o l'altra, ma è necessario scoprire la propria vocazione, cioè la volontà di Dio su di noi, quella volontà che è il maggior bene di significato, di realizzazione, di felicità per noi.

Diceva già d. Bosco che la vita può dipendere da alcuni "sì" o alcuni "no" detti nella prima adolescienza. Ma forse questo è vero anche lungo il corso dei vari anni e delle diverse situazioni di vita.

Come conoscere e scoprire la nostra vocazione, quando si è ragazzi e giovani per dare l'orientamento fondamentale alla propria vita, ma anche quando si è adulti, per discernere la volontà di Dio giorno per giorno?

Facciamo un esempio: quando noi preghiamo, in genere chiediamo che il Signore ci aiuti in quello che noi abbiamo pensato; ma è molto più giusto, rivolgersi al Signore e chiedergli: "Signore che cosa hai pensato per me? Che cosa vuoi da me? Qual è la tua volontà per la vita? Qual è il tuo progetto meraviglioso su di me? Signore che cosa devo fare?

Forse abbiamo già sperimentato nella nostra vita il contrasto tra il progetto di Dio, la sua volontà e la nostra volontà. Dobbiamo riconoscere che quando abbiamo detto di no, la vita ci ha dato torto. Se diciamo di "no" al Signore ci perdiamo sempre. Se accogliamo e viviamo la sua volontà, non ci perdiamo mai.

Perché la vita abbia un senso deve essere intesa come vocazione: un dono di Dio!~~ Ed è fortuna grande potervi corrispondere. E qui è la grandezza e il rischio della nostra libertà: poter dire "Sì" all'amore di Dio, oppure non curarsene.

Dio chiama a stare con Lui; solo così si dà il meglio di sé. Seguire la chiamata del Signore è andare oltre le inclinazioni spontanee e i propri progetti ristretti; seguire la vocazione è porre fiducia in Dio e nella Chiesa. La vocazione è la novità di Cristo che illumina ogni realtà e ogni scelta. Così si può essere chiamati a vivere la novità di Cristo nel Matrimonio e nella famiglia, nel lavoro e nella professione, nella sofferenza; così si può essere chiamati a vivere la novità di Cristo in una vita di speciale consacrazione, come sacerdoti, religiosi, religiose, missionari.

Sappiamo anche che molti non pensano alla volontà di Dio e allora si finisce per vivere secondo tutte le suggestioni della mentalità terrena, nella ricerca di se stessi, nella ricerca del piacere, dell'avere, del potere. Pur nel rispetto di tante persone oneste, soffriamo però vedendo tante vite sbagliate, infelici e che rendono infelici altri. Il male che c'è nel mondo, a volte può essere anche tanto, non è volontà del Signore, ma è frutto di chi nella propria vita va contro la sua volontà.

Vogliamo chiedere un aiuto continuo a Maria Ss., vogliamo imparare da lei la trepidazione e, nello stesso tempo, la generosità davanti alla vocazione che il Signore ci indica. "Signore, qual è la tua volontà, che cosa vuoi da me? Eccomi, sono il servo, sono la serva del Signore: Sì, avvenga di me quello che tu hai pensato!"

Il "sì" generoso e fedele di Maria ha dato la possibilità al mondo di accogliere il Salvatore e di poter sperimentare ogni giorno della storia la sua presenza, la sua grazia, la sua salvezza, in una maniera così grande che neanche sappiamo intuire, tanto Cristo è necessario e indispensabile alla vita dell'uomo e dell'umanità intera.

Anche il nostro "sì" al Signore e la nostra vocazione può essere inizio di tante cose grandi che il Signore vuol compiere nella sua Chiesa e nell'umanità, oltre che ad assicurarci, come dice Gesù, il centuplo quaggiù e la vita eterna. Perché i missionari, i religiosi, le persone impegnate, pur in mezzo a tante difficoltà, hanno tanto carica di forza, di gioia, di speranza? Hanno risposto generosamente alla vocazione di Dio.

La strada della propria vocazione è la strada della propria felicità: Maria sa cantare: "L'anima magnifica il Signore ed esulta il mio spirito in Dio mio Salvatore..."

Se l'incontro con il Signore ci trasforma la vita e ci dà prospettive così grandi, allora l'esperienza del Natale lascia un segno, che non verrà mai meno.

 

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