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TESTO Commento su Giovanni 7,1-2.10.25-30

Paolo Curtaz  

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Venerdì della IV settimana di Quaresima (04/04/2014)

Vangelo: Gv 7,1-2.10.25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 7,1-2.10.25-30

1Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

2Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.

10Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.

25Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 26Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

30Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.

Il clima, ormai, è arroventato. La Giudea non è come la Galilea: la capitale manifesta ostilità verso le novità, soprattutto ora che il tempio ha ridato lustro e forza alla classe sacerdotale. Figuriamoci con quanta insofferenza Gerusalemme sopporti i profeti di turno che rischiano di richiamare l'attenzione dell'invasore romano che solo da poco ha lasciato maggiore autonomia alla capitale! La spregiudicatezza del Nazareno, la sua libertà interiore, il suo seguito aggiungono benzina sul fuoco. Gesù deve scappare, tornarsene nella più quieta Galilea. Ma non resiste al richiamo della Santa e si unisce, quasi di nascosto, annota Giovanni, ai fratelli che salgono per la festa delle Capanne. E nel tempio Gesù quasi urla il suo messaggio, chiede di essere ascoltato, brama di annunciare il Regno, costi quel che costi, anche a rischio della propria vita. Il tempo, ormai, si è fatto breve. Gesù non fugge, non ha paura, andrà fino in fondo. E così farà. Ammirati, storditi, stupiti, vediamo la passione, la forza, la virilità del Signore che continua a gridare il messaggio evangelico nonostante le nostre resistenze e la nostra sordità.

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