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TESTO Commento su Luca 1,26-38

Paolo Curtaz  

Annunciazione del Signore (25/03/2014)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Nove mesi prima di Natale, per convenzione, celebriamo la festa dell'annunciazione che interrompe il nostro percorso quaresimale: è un invito a riflettere sull'incarnazione.

Dio si è fatto carne. Se non avessimo alle spalle duemila anni di cristianesimo salteremmo sulla sedia su cui siamo seduti davanti all'enormità di un'affermazione del genere! E oggi celebriamo proprio il momento in cui Dio è entrato nella storia, si è fatto strada per raggiungerci, ha smesso la sua divinità per essere accessibile, incontrabile. L'incarnazione non è che l'ultima fase di una lunga storia di relazione e di affetto che Dio intreccia con ciascuno di noi e che avrà il suo definitivo compimento nella redenzione. Dio si è comunicato lungo la storia attraverso gli uomini ma, purtroppo, questo dialogo spesso è stato disatteso, foriero di incomprensioni. Così Dio, stanco di non essere capito, ha deciso di diventare uno di noi. Se Dio è diventato uomo non dev'essere così male essere uomini. Se Dio è diventato uomo è perché gli uomini possano diventare come Dio. Se Dio è diventato uomo è nella piena umanità che possiamo realizzare la nostra vita e chi contrappone l'umanità alla fede è completamente fuori strada. Se Dio è diventato uomo allora oggi, per ognuno di noi, è una splendida giornata!

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