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TESTO Commento su Giovanni 16,23-28

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della VI settimana di Pasqua (22/05/2004)

Vangelo: Gv 16,23-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno
Il Padre stesso vi ama.

Come vivere questa parola?

Un sostantivo ed un verbo che dicono tutto. "Padre" e il divario che ci separa dal Creatore è superato. Il sacro timore che prende dinanzi alle manifestazioni del divino si colora di gioioso stupore. Sì, Dio è mio Padre ed io posso sempre gettarmi tra le sue braccia con infinita fiducia. E questo Padre mi ama, teneramente. Tutta la Scrittura non fa' che documentarlo. Fin dalle prime pagine della Genesi lo vediamo "plasmare" con le sue stesse mani l'uomo. Un'espressione antropomorfica che dice cura, attenzione particolare. E poi il suo affabile intrattenersi con la sua creatura all'imbrunire, nell'ora dell'intimità, in un "a tu per tu" confidenziale. E quando il rapporto di amicizia è infranto dall'uomo, eccolo ancora rispettarne le scelte e rivestirlo premurosamente. Un Padre è tale sempre, anche quando il figlio gli volta le spalle. E il suo essere Padre lo spinge a dare il suo Figlio Unigenito, Gesù, il Verbo incarnato, perché "chiunque crede in Lui sia salvo". All'approssimarsi della sua "ora", Gesù sente il bisogno di richiamare gli apostoli sgomenti e rattristati a questa fondamentale verità. Sì, Dio è Padre, ci ama. Possiamo ricorrere a lui sempre. Qualunque cosa gli chiederemo ce la darà, perché la nostra gioia sia piena. E l'accento torna a cadere sulla gioia. Il nostro Dio è il Dio della gioia proprio perché è Amore, è Padre. Su questa certezza riposa la nostra vita. Non in un disimpegnato e irresponsabile chiudere gli occhi su quanto avviene intorno a noi, bensì in un coraggioso rimboccarsi le maniche perché qualcosa cambi e la gioia che ci è data contagi i nostri fratelli, trasformando il grido di dolore che si leva da ogni parte in canto di esultanza.

Oggi, nel mio rientro al cuore, riposerò in silenziosa contemplazione alla presenza del Padre. Ripeterò lentamente, più e più volte, gustandone l'intima dolcezza: Tu sei mio Padre. Con Gesù dirò anche solo: Abbà, Padre.

Padre. Padre mio. Padre nostro. Tu Dio-Amore. Presenza amica che trasformi la mia vita in un canto di gioia.Rendimi una lode a Te. Un inno di riconoscenza. Un palpito filiale.

La voce di un uomo spirituale

O Dio, tu sei per noi padre, madre, fratello, amico, maestro, ricchezza. Tu sei tutto, tu il solo rifugio: aiutaci a vivere in te, in te solo. O Signore, dimora in noi: le tue parole, i tuoi pensieri, le tue azioni siano le nostre. Tu sei la pace immutabile, Tu sei l'eterno, l'incomprensibile, l'infinita gioia.
Ramdas

 

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