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TESTO Commento su Giovanni 16,23-28

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della VI settimana di Pasqua (31/05/2003)

Vangelo: Gv 16,23-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.

Come vivere questa parola?

Sostanzialmente sono due le cose tanto importanti su cui soffermarci. Anzitutto che cosa significa chiedere nel nome di Gesù? Se si tiene conto che "il nome" biblicamente significa "la persona", chiedere nel nome di Gesù significa chiedere dimorando in Lui, unitissimi a Lui. Ed è proprio ciò che Egli c'invita a fare con quel ripetuto "Rimanete" "Rimanete nel mio amore" registrato più volte dall'evangelista Giovanni. È un fatto: se l'attenzione di fondo della mia vita spirituale è quella di "RIMANERE" unito a Gesù, non chiederò cose aliene dai suoi desideri che anzi diverranno sempre più miei desideri. È poi tanto bello, tanto incoraggiante l'invito a "chiedere" nella certezza che otterremo perché la pienezza della nostra gioia sta a cuore a Dio. Vivere, allora, è all'insegna non delle ristrettezze, delle ansie, delle paure ma di un grande dilatarci nella libertà dei figli di Dio. Il cuore si spalanca in tutta spontaneità verso un Padre col Figlio Gesù nell'amore dello Spirito Santo ci ama e, per così dire, ci avvolge, ci penetra e vuole per noi gioia e salvezza.

Nella mia pausa contemplativa, in questa vigilia dell'Ascensione, sosto a gioire perché abbiamo presso il Padre Colui che "sempre intercede a nostro favore" come dice la lettera agli Ebrei. Lascio che il cuore riposi in questa certezza e poi, con grande spontaneità e fiducia, chiedo le cose che mi stanno a cuore:

Signore Gesù, non solo ti guardi bene dal disprezzare le mie preghiere di domanda, ma m'incoraggi tu stesso a chiedere. Ebbene, ti chiedo la gioia: una sorsata di gioia al giorno, perché nella fatica dell'esistenza, io possa respirare la certezza del tuo amore e comunicare, irradiare la gioia che ne deriva agli altri.

La voce di un Padre della Chiesa

Certo, lo sai: vivendo "secondo lo Spirito" e "nello Spirito" tu produci in te stesso il frutto della gioia e della letizia! In te stesso è la soavità di ogni tuo incanto: da te fiorisce, in te resta, nel tuo intimo la possiedi, in te tu devi cercare la letizia della tua coscienza.
S.Ambrogio

 

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