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TESTO Commento Giovanni 16,16-20

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della VI settimana di Pasqua (05/05/2005)

Vangelo: Gv 16,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.

Come vivere questa Parola?

Questa affermazione chiude la pericope del vangelo odierno che si apre con parole piuttosto enigmatiche: "Ancora un poco e non mi vedrete, un po' ancora e mi vedrete". Per coglierne il significato profondo e consolante, bisogna "leggere" il tutto nel contesto che è il discorso pronunciato da Gesù dopo l'Ultima Cena, immediatamente prima che iniziasse la Passione. C'è dunque una prima interpretazione che riguarda l'afflizione dei discepoli per la dipartita del Maestro a cui fa da contrappunto quel "rallegrarsi del mondo" rappresentato dai nemici e persecutori del Signore. C'è un'altra interpretazione dell'afflizione: quella del fatto che Gesù, dopo i quaranta giorni delle apparizioni da Risorto, con l'Ascensione lascia i suoi in maniera apparentemente definitiva. E certo, quello che appare, appena si ascolta il cuore del Mistero, è che la tribolazione si cambia in gioia con la Risurrezione di Gesù, e che quanto sembrava essere l'assenza definitiva di Lui dopo l'Ascensione, diventa una Presenza diversa: invisibile ma lieta e certissima, con la Pentecoste. Ma bisogna ora lasciarsi calamitare in cuore da un altro significato che riguarda proprio quell'"ancora un poco e non mi vedrete e ancora un poco e mi vedrete" che corrisponde a un ritmo: "assenza-presenza", "dolore e gioia". Esso, a ben riflettere, è tipico di una vera vita nello Spirito e secondo lo Spirito. È un'alternanza di sofferto cammino in cui spesso l'aridità e la prova si fanno sentire e di gioiosa esperienza del Dio che, sempre presente per la fede, si fa percepire anche in pieno coinvolgimento di tutto il nostro vissuto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascio afferrare da questo ritmo di assenza-presenza. Me ne lascio in qualche modo "cullare" in certezza di fede speranza amore.

Sì, mio Signore, dammi di vivere in salda fede la tua "assenza" gravosa a volte per la mia sensibilità. Aiutami a vivere la gioia della tua "presenza" come anticipo di quella definitiva e perfetta che verrà e durerà sempre.

La voce di un "Dottore" della Chiesa

Signore, mio Dio, tu non ti allontani da chi non si allontana da te: come posso dire che tu sei un assente?
S.Giovanni della Croce

 

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