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TESTO Commento su Mc 1, 40-43

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della I settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (11/01/2018)

Vangelo: Mc 1,40-45 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.»
Mc 1, 40-43

Come vivere questa Parola?
Ecco cosa Gesù vuole: guarirci! Liberarci dal male, per questo è venuto! Lui è venuto a salvare ciò che era perduto: il lebbroso che è in noi, l'immondo che è in no! Ma noi ne siamo consapevoli? O il divisore, il Satana, ci toglie questa consapevolezza continuando ad illuderci che stiamo bene così! Quanto sentiamo il peso della nostra lontananza da Dio, della nostra “non-vita”, così da gridare dal profondo del cuore al Signore:” Se vuoi, puoi purificarmi”? Solo se entriamo nella verità profonda del nostro essere, ci sentiremo sussurrare: “Sì, lo voglio, sii purificato”. Gesù aspetta solo che lo invochiamo per toccarci, per esprimere la sua vicinanza e renderci nuovamente uomini, nuovamente liberi!

“Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi”

La voce di Papa Francesco
“Gesù è profondamente colpito da quest'uomo. Il Vangelo di Marco sottolinea che «ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!» (1,41). Il gesto di Gesù accompagna le sue parole e ne rende più esplicito l'insegnamento. Contro le disposizioni della Legge di Mosè, che proibiva di avvicinarsi a un lebbroso (cfr Lv 13,45-46), Gesù stende la mano e persino lo tocca. Quante volte noi incontriamo un povero che ci viene incontro! Possiamo essere anche generosi, possiamo avere compassione, però di solito non lo tocchiamo. Gli offriamo la moneta, la buttiamo lì, ma evitiamo di toccare la mano. E dimentichiamo che quello è il corpo di Cristo! Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l'escluso, perché Lui è in essi. Toccare il povero può purificarci dall'ipocrisia e renderci inquieti per la sua condizione. Toccare gli esclusi. Oggi mi accompagnano qui questi ragazzi. Tanti pensano di loro che sarebbe stato meglio che fossero rimasti nella loro terra, ma lì soffrivano tanto. Sono i nostri rifugiati, ma tanti li considerano esclusi. Per favore, sono i nostri fratelli! Il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lascia venire tutti.”
UDIENZA GENERALE mercoledì, 22 giugno 2016

suor Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com.

 

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