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TESTO Nel nome della Beata Vergine Maria, iniziamo questo nuovo anno del Signore

padre Antonio Rungi

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2018)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Un nuovo anno solare che inizia oggi è sempre un motivo per guardare avanti nel segno della gioia, della pace e della speranza.
E ciò lo facciamo affidando questo nuovo itinerario temporale alla Beata Vergine Maria, che oggi celebriamo con il titolo di “Madre di Dio”, perché Madre di Gesù, nato da lei per opera dello Spirito Santo e della cui natività stiamo celebrando l'annuale ricorrenza con la solennità del Santo Natale che abbiamo ricordato una settimana fa.

Inizia un nuovo anno e l'augurio più bello che possiamo scambiarci, noi cristiani, noi che guardiamo il mondo ed il tempo con gli occhi di Dio e aperti all'eterno, con quanto ci offre la parola di Dio di questo giorno santo e tanto atteso, ma non sempre nel modo migliore, come capita a volte.
Il Capodanno con la Giornata mondiale della pace che noi cattolici celebriamo in questo primo giorno del nuovo anno è sempre qualcosa di stimolante a livello spirituale, umano, sociale, politico, economico.
La benedizione di Mosè a tutto il popolo d'Israele che costituisce il brano della prima lettura di oggi, tratto dal Libro dei Numeri ci può aiutare nel sano e saggio discernimento di come programmare il nuovo anno, alla luce di quanto il Signore opera per noi e si attende da noi: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Benedizione e custodia di Dio nei confronti dell'umanità è quanto assicurato dall'alto, in quanto Dio rispetta i patti ed è fedele per sempre.
Essere in sintonia con Dio e costruire ponti di pace è quanto spetta all'essere umano che cerca la benedizione del cielo e agisce guardando continuamente il cielo, ove è la sua patria per sempre, pur nella consapevolezza che opera nella storia e sulla terra come pellegrino e viandante verso mete celesti.

Non a caso la preghiera iniziale della celebrazione di questo primo giorno dell'anno solare recita così: “Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono”.
E nel salmo 66 ci rivolgiamo a Dio chiedendo misericordia e pace per tutti i giorni che stanno a noi davanti: “Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti”.

Abbiamo bisogno della misericordia di Dio per tutti i nostri errori della vita passata e dell'anno appena trascorso, con la promessa e la buona intenzione e volontà di non continuare a fare gli stessi sbagli, ma ricominciare una vita nuova, nella grazia e nella bontà del Signore.
Questo è possibile nella misura in cui accogliamo nella nostra mente e nel nostro cuore la venuta di Dio tra noi, come ci ricorda il testo della Lettera ai Galati di San Paolo Apostolo.
Con il mistero dell'incarnazione del Figlio di Dio e l'elevazione, mediante Gesù Cristo, dell'uomo alla dignità di figlio adottivo di Dio, noi abbiamo il dovere di riflettere nel nostro comportamento quello che realmente siamo: non più schiavi, ma figli e in quanto figli, eredi della gloria futura per grazia ricevuta.
Nella riscoperta della nostra dignità di figli di Dio ci aiuta la Vergine Maria che è Madre di Dio e Madre nostra.

Il Vangelo di oggi, lo stesso del giorno di Natale, ci invita a ritornare con gioia, fede e coraggio alla grotta del Bambinello Gesù, per ascoltare, con il silenzio, la luce, l'armonia e la bellezza della strada che stiamo percorrendo la voce di Dio che parte proprio da lì.
Ritrovare Maria, Giuseppe e il Bambino a distanza di otto giorni dal Natale, che abbiamo appena festeggiato, significherà per noi, come è stato per Gesù, procedere alla circoncisione del nostro cuore con gli strumenti dell'amore e della misericordia. Anche per noi, in questo giorno, riprendiamo il nome che abbiamo ricevuto nel giorno del battesimo e che spesso abbiamo dimenticato nel corso dei nostri anni. Anni che si accavallano e ci fanno camminare verso la meta ultima del nostro itinerario terreno.
Dopo aver incontrato Gesù dobbiamo avere il coraggio e la forza della testimonianza, annunciando agli altri ciò che il Figlio di Dio ci ha dettato nel cuore e nella mente in questi giorni santi, che saranno sempre più santi, se li santifichiamo vivendo nella grazia e lontani dal peccato.
La vera schiavitù per ogni battezzato è quella di vivere lontano dalla grazia di Dio e farsi affascinare da ciò che mondanità e soddisfazione delle nostre più basse passioni, compresa quell'odio insanabile che porta un uomo ad essere lupo ad altro uomo e farsi guerra, perché non si è gente di pace e bontà.

E con questa umile e semplice preghiera di tutti noi, fedeli alla Chiesa, chiediamo a Dio in questo giorno, quello che più ci sta a cuore: “O Signore, che in Maria hai mostrato che il tuo amore supera ogni nostro sogno e speranza, donaci la forza di non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie e ai dolori del mondo, per impegnarci giorno per giorno a costruire nel mondo la tua pace. Amen.

Buon anno a tutti, che sia ricco di ogni bene e di soddisfazioni di ogni genere.

 

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