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TESTO Signore discenda dal cielo, in questo Natale, il Redentore

padre Antonio Rungi

IV Domenica di Avvento (Anno B) (24/12/2017)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,26-38

26In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

La quarta domenica di Avvento quest'anno coincide con la vigilia del Natale, a stretto contatto con il grande mistero della natività. E poi sulla nascita di Gesù che si concentra la parola di Dio di questa ultima tappa del cammino di attesa e vigilanza che il sacro Avvento. Il vangelo di Luca ci porta al momento dell'annunciazione del Signore. L'arcangelo Gabriele che si reca da Maria, nella sua casa di Nazaret e le dice: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te» E soggiunse: “Non temere”. Il motivo di questa gioia sta nel fatto che darà alla luce il Figlio di Dio. Infatti, l'avverte l'Arcangelo” Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Questo grande evento, come e quando avverrà è spiegato dall'Angelo, anche di fronte ai legittimi interrogativi che si pone la giovane donna Maria: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». La risposta è immediata. Tutto questo avverrà subito, appena Tu, o Maria, darai il consenso e tuo sì al piano di Dio. E avverrà in termini molto diversi dalla nascita di qualsiasi essere umano che viene in questo mondo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Maria di fronte a questa convincente parola dell'Angelo dice il suo sì generoso e sicuro a Dio che la vuole cooperatrice nel piano della redenzione: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Quello che è successo dopo, lo conosciamo perfettamente, completato il periodo del normale e regolare sviluppo del Bambino Gesù nel grembo di Maria, Egli viene alla luce, nel primo Natale ed unico vero Natale della storia dell'umanità. Gesù con il sì di Maria inizia il suo cammino nel tempo e nella storia dell'uomo, è concepito, si ì sviluppato nel grembo di Maria, è venuto alla luce e poi ha seguitato il suo cammino nella storia dell'umanità, elevandola alla dignità di terra dell'accoglienza, per niente ospitale verso il salvatore e redentore che scelse di venire tra noi.
Maria e tante altre persone si aprono all'accoglienza generosa verso il piccolo Gesù. Atri lo rifiutano senza averlo neppure visto e incontrato.
Il Natale è costruire una casa al Signore, un abitacolo dentro di noi. Nella prima lettura di questa domenica ci è ricordato questo, nel brano del secondo libro di Samuele, in cui si parla, appunto della costruzione del tempio in Gerusalemme da parte del Re Davide.
Gesù viene a prendere casa, scendendo sulla terra. Lui il proprietario in senso assoluto si attende una casa dal Re Davide Non la troverà né nella nascita e nel durante il suo ministero tra la gente. Tutti hanno una casa, il Figlio dell'uomo non ha un posto per poggiare la testa, cioè per riposare e dormire. Ma la casa a cui fa riferimento è la sua abitazione sua terra, il suo essere con noi nella molteplicità dei modi che Egli stesso sceglie, dall'incarnazione ai sacramenti che istituisce, a partire dall'eucaristia, per stare sempre con noi. Egli starà sempre con noi e per noi. Egli è l'Emmanuele, il Dio con noi sempre.
San Paolo nel brano della seconda lettura di questa quarta domenica d'Avvento, tratto dalla sua lettera ai Romani fa risaltare il significato della venuta di Cristo tra noi, annunciato dai profeti, che è un inno di lode “a Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli. Gesù Cristo svela il mistero di Dio “avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti, per ordine dell'eterno Dio, annunciato a tutte le genti perché giungano all'obbedienza della fede”.
Il Natale è lo svelamento del Dio amore, che si fa Bambino, nel volto di Gesù Bambino, quel “Dio grande e misericordioso, che tra gli umili sceglie i suoi servi per portare a compimento il disegno di salvezza”. Questo nostro Dio conceda alla Chiesa di Cristo la fecondità dello Spirito, perché sull'esempio di Maria accolga il Verbo della vita e si rallegri come madre di una stirpe santa e incorruttibile”.
Il Natale che ci apprestiamo a vivere nelle prossime ore di questo giorno e di domani, ci renda santi ed immacolati al cospetto di Gesù Bambino che è disceso tra noi per sanare le ferite del peccato antico.

 

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