PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Giovanni 1,1-14

don Michele Cerutti

Domenica nell'Ottava del Natale (31/12/2017)

Vangelo: Gv 1,1-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-14

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

Una parola che ci mette in evidenza una tematica teologica di grande spessore quella che oggi risuona nella nostra liturgia. Entriamo nel dettaglio.
Nella 1 lettura viene rivelata l'origine della Sapienza e la sua parte attiva nella creazione e la missione che essa deve svolgere presso gli uomini per portarli a Dio. Questa è una Sapienza personificata e questa è ripresa nel Nuovo Testamento e trova in Cristo il progresso nuovo e Paolo nell'inno ai Colossesi ci parla della preesistenza di Cristo. Egli è l'immagine di Dio perché riflette nella natura umana e visibile l'immagine di Dio invisibile e ha un primato di eccellenza e di causa, come anche di tempo nella creazione.
Tutti questi temi sono condensati nel prologo di Giovanni che apre il Vangelo del “discepolo amato”. Gesù è la parola, il Verbo mandato da Dio sulla terra e che una volta compiuta la sua missione fa ritorno a Dio. Gesù è in questo brano indicato come Luce nel mondo. Egli ha vinto le tenebre.
Vangelo scritto nel 70 d.c. in tempi caratterizzati da forti persecuzioni nei confronti dei nuovi cristiani. I cristiani vivevano la paura delle persecuzioni e Giovanni mette in evidenza come la storia della salvezza è stata caratterizzata da questo contrasto tra tenebre e luce. Giovanni esorta già nelle prime battute a vedere in Gesù quella Luce che rischiara la luce del mondo.
Gesù è venuto ad abitare in mezzo a noi. Non è un Dio distante, ma che si fa vicino e conosce l'incomprensione e la non accoglienza. “Il Verbo si fece carne” utilizzando l'espressione “carne” viene designato l'uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità, mentre con l'espressione “e venne ad abitare in mezzo a noi” comprendiamo che quella presenza, descritta nel libro dell'Esodo, come invisibile e perfino temibile nella tenda nel deserto o a quello della Sapienza in Israele mediante la legge, con l'Incarnazione del Verbo abbiamo la presenza personale e sensibile di Dio tra gli uomini. Quindi quello splendore temibile ai tempi di Mosé che nessuno poteva vedere ed era velato dalla nube ora è velato dall'umanità del Verbo incarnato.
Sono pennellate teologiche che ci aiutano a entrare in profondità nel mistero del Natale. Dio è vicino e conosce le nostre fragilità fisiche e umane di relazione. Il Signore viene a ricordarci ancora oggi che nasce nella nostra umanità in cui si tendono ad addensare alcune tenebre. Queste tenebre, guardando il mondo, sono quelle della persecuzione nei confronti di tante comunità cristiane in tante parti della Terra, ma Gesù vince queste tenebre e la dimostrazione è la testimonianza che molti cristiani di queste realtà vivono con determinazione.
Nella nostra Italia le tenebre sono costituite dalla cultura di morte che respiriamo e che nelle ultime settimane ha mostrato la forza con la legge sul “fine vita” che costituisce una vera e propria aberrazione. Con questa legge l'idratazione, l'alimentazione e la ventilazione possono essere rifiutate dal paziente in stato terminale. C'è ancora una volta la tremenda legge dello scarto che vuole far togliere il disturbo ai più anziani e ai più deboli.
Gesù nasce in questo contesto offrendo luce e la dimostrazione è la presa di posizione dei Cottolenghini. Il loro Superiore Generale ha affermato di avvalersi dell'obiezione di coscienza anche se non è consentito alle strutture private. Il cristiano deve prendere posizioni forti sul tema della vita. Su idratazione, alimentazione e ventilazione la Chiesa si è espressa affermando la proporzionalità della cura rispetto alla malattia e ha affermato che questi tre aspetti non possono essere negati a meno che non siano di danno. Il Superiore ha affermato che è pronto ad affrontare i guai giudiziari conseguenti alle sue prese di posizione pur di non scontrarsi con il Vangelo. Questa presa di posizione ci dimostra che il cristiano è chiamato in prima persona a essere luce e a far rivivere con forza il mistero del Natale.

 

Ricerca avanzata  (53942 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: