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TESTO Commento su Giovanni 14,15-21

Totustuus  

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (01/05/2005)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

TEMA DELLE LETTURE

Le letture di oggi si riferiscono alla prima epoca missionaria dei cristiani e alla presenza e alla guida dello Spirito Santo che il Signore invia ai suoi fedeli. Nella sua lettera alle varie comunità cristiane, san Pietro le esorta ad essere pronte a spiegare agli altri il senso delle aspettative della fede cristiana. Ciò suggerisce un atteggiamento di franchezza e la capacità di comunicare ciò in cui crediamo e le ragioni della nostra fede. Questa esposizione della fede cristiana deve essere fatta con gentilezza e rispetto. San Pietro dà ad intendere che la sofferenza è una conseguenza della predicazione. È interessante il fatto che san Pietro qualifichi il cristianesimo a partire dalla speranza, dalle aspettative di quel che deve avvenire a motivo di Cristo.

Sia il vangelo di Giovanni sia gli Atti degli Apostoli parlano dello Spirito Santo di Dio che viene inviato ai cristiani. Gesù lo chiama il Consolatore, lo Spirito di verità che dimorerà nei cuori dei fedeli per consolarli e guidarli. Per quanto la presenza dello Spirito Santo sia un dono gratuito dell'amore di Dio, lo ricevono soltanto coloro che vogliono accoglierlo e che si preparano opportunamente a farlo. Gesù promette anche la sua presenza spirituale nei fedeli. Egli afferma pure che l'amore autentico di Dio si dimostra vivendo una vita autenticamente cristiana.

Gli Atti degli Apostoli ci mostrano Pietro e Giovanni che invocano e impartiscono lo Spirito Santo sui Samaritani (noti per la loro religiosità eclettica e per la loro accettazione solo parziale della Bibbia dell'Antico Testamento), tramite l'imposizione sacramentale delle mani.

Le lodi del Salmo 65 possono suonare stravaganti ai nostri orecchi, ma ci ricordano la grandezza delle opere del Signore: il mondo intero si prostri di fronte al terribile potere di Dio.

MESSAGGIO DOTTRINALE

La presenza dello Spirito Santo. Il cristianesimo è una sorgente vitale dentro di noi, un'esperienza permanente, reale, di Dio che riceviamo con il Battesimo e che viene completata nell'età della maturità con la Confermazione. La presenza dello Spirito Santo fortifica ed illumina il cristiano affinché adempia con la propria esistenza, sull'esempio di Cristo, la sua missione sulla terra. In questo modo, dimora in noi lo Spirito di Dio, e ci sentiamo ispirati ed illuminati senza essere spogliati di noi stessi. Continuiamo a determinare liberamente la nostra vita. Lo Spirito Santo ci aiuta a discernere il valore relativo di tutte le cose in rapporto alla sapienza di Dio, e ad agire di conseguenza. Lo Spirito ci fortifica nel riconoscere Dio come Signore e Creatore. Ci fortifica perché adempiamo la missione dell'evangelizzazione, con dolcezza e rispetto, nonostante gli ostacoli e la persecuzione.

Riferimenti nel Catechismo: i paragrafi 683-690 parlano dello Spirito Santo; i paragrafi 731-741 dicono dello Spirito e della Chiesa negli ultimi giorni; i paragrafi 1285-1321 trattano del sacramento della cresima.

Spiegare le ragioni della fede. San Pietro ci chiede di essere capaci di spiegare la speranza che è in noi. Ciò richiede da parte nostra una chiara comprensione delle realtà essenziali che sorreggono l'esperienza cristiana e di come esse siano compatibili con quel che sappiamo delle altre realtà. Non è un'impresa facile, ma prospetta grandi risultati e produce rispetto per la sapienza dell'uomo. I cristiani non devono temere i progressi della conoscenza umana, né si deve rifuggire da quel che appare difficile da spiegare. Il cristiano non ha una spiegazione o una risposta per tutto. Non c'è contraddizione tra conoscenza e fede; anzi, quella è perfezionata dall'esperienza di questa; la fede può guidare la ricerca della conoscenza umana. Sappiamo che la vita e la realtà sono complesse. Il cristianesimo non semplifica né deforma i fatti; piuttosto, ci aiuta a restare aperti e pieni di speranza nel proseguire l'inarrestabile ricerca di senso e di salvezza.

Riferimenti nel Catechismo: i paragrafi 904-907 si riferiscono alla partecipazione all'ufficio profetico di Cristo; i paragrafi 2471-2474 trattano del dovere cristiano di dare testimonianza alla verità.

APPLICAZIONI PASTORALI

A molti sarà forse capitato di assistere alla cresima di un gruppo di maggiorenni e di avere la sensazione che, nonostante il duro lavoro di preparazione catechetica, il sacramento non sia stato sempre ricevuto nella maniera più consapevole. È certamente vero che, nonostante un sacramento possa essere validamente amministrato e ricevuto, gli effetti soggettivi dipendono molto dalle disposizioni di coloro che lo ricevono. Hanno davvero compreso quei ragazzi l'importanza di essere pronti per il combattimento della fede cristiana, per la lotta per il dominio di sé e per la missione "ad gentes"?

Probabilmente no. Cosa si deve fare? Impartirgli il sacramento della confermazione e sperare che, più avanti, nella loro vita, essi giungano a realizzarne gli effetti? Rimandare a tempi futuri, e correre il rischio di mandarli sulle vie della vita senza averli unti, spiritualmente indifesi e non illuminati? A volte non abbiamo nemmeno la possibilità di porci questi interrogativi, dato che "il momento della cresima è di nuovo alle porte", e non lo si può rinviare.

La risposta adeguata si pone su due livelli. Per principio sappiamo cosa questo sacramento significa ed implica: è la scelta radicale di vivere una vita cristiana integrale. Sappiamo che è uno stile di vita contrario a quello ritenuto dalla maggior parte degli uomini come "conveniente" per aver successo, o per accumulare beni e denaro. Se la cresima non deve essere confusa con qualche sorta di evento sociale pre-maturità, allora dobbiamo iniziare ad agire in modo diverso. È il parroco, il sacerdote che stabilisce il punto di riferimento.

I genitori devono conoscere l'impegno derivante dalla scelta radicale di vivere secondo gli insegnamenti di Gesù e della Chiesa, ed essere attivamente coinvolti nella formazione cristiana dei loro figli. Questo può avvenire anche se sono costretti a riconoscere i fallimenti della loro vita. Fin dall'inizio dell'istruzione di base, la fede cristiana, e le sue conseguenze pratiche, deve essere presentata ai figli, ma non solo nell'ora di religione e non solo a parole. I valori cristiani circa l'uso dei media, l'abbigliamento, gli eventi sociali, l'apostolato, la preghiera e i sacramenti, il lavoro vocazionale, la testimonianza di giovani ed adulti cristiani, il senso di comunità... Troppo? Idealistico? Poco pratico? Sforziamoci di vedere le cose per quel che sono, e per come dovrebbero essere, e invochiamo la grazia di iniziare o di continuare.

 

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