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TESTO Commento su Luca 1,26-38

don Michele Cerutti

VI domenica T. Avvento (Anno B) (17/12/2017)

Vangelo: Lc 1,26-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

La scena dell'annunciazione si svolge ai margini dell'Impero romano. La salvezza si svolge in ambiti impensabili lontani dai riflettori.
C'è una consequenzialità temporale l'angelo si presenta alla Vergine al sesto mese di gravidanza di Elisabetta. C'è un filo della storia di salvezza che il Signore traccia.
Queste sono le coordinate temporali e spaziali del brano appena proclamato che ci aiuta a comprendere la figura della Vergine Maria. Dio ha scelto una donna per entrare nel mondo. La storia della salvezza non esclude nessuno. Una donna nella mentalità del tempo non era considerata. Maria pur tra mille difficoltà esprime il suo fiat vincendo ogni paura.
La festa che oggi la Chiesa ambrosiana ci aiuta a comprendere e vivere la divina maternità di Maria.
Nei primi secoli ci fu una vera e propria confusione sulla figura di Maria. Nel V secolo al Concilio di Efeso, definì contro l'eresia di Nestorio che individuava due persone in Cristo, i Padri conciliari affermarono solennemente l'unità e l'unicità della Persona divina di Cristo e di conseguenza la Maternità di Maria estesa a tutta la sua persona non umana ma divina: «Se qualcuno non confessa che l'Emmanuele è Dio nel vero senso della parola e che perciò la Santa Vergine è Madre di Dio perché ha generato secondo la carne il Verbo (logos) che è da Dio, sia anatema» (Concilio di Efeso, Anatema 1 di San Cirillo d'Alessandria).
Maria è vera Madre di Dio può tutto, come può tutto una vera Madre sul figlio che ha sempre amato e al quale ha donato tutta la sua esistenza.
Dal titolo di “Madre di Dio” ne derivano in maniera inevitabile tutti gli altri titoli con cui la Chiesa onora la Madonna, ma questo è il fondamentale. Con il termine '“Immacolata Concezione”, comprendiamo che Maria è immune dal peccato fin dal suo concepimento: Maria fu preservata da ogni macchia di peccato perché doveva essere la Madre del Redentore. Con il titolo di “Assunta”: non poteva essere soggetta alla corruzione derivante dal peccato originale Colei che aveva generato il Salvatore. Attenzione tutti questi privilegi non sono concessi per allontanare Maria da noi, ma la rendono vicina; infatti, essendo totalmente con Dio, questa Donna è vicinissima a noi e ci aiuta come madre e come sorella.
Diventando Madre di Gesù, la Madonna è diventata anche Madre nostra spirituale, Madre del Corpo mistico, Madre della Chiesa.
La Madre di Dio ci mostra, anzitutto, la realtà del Figlio di Dio che si inserisce con estrema naturalezza e concretezza nella storia, manifestandosi agli uomini, suoi fratelli, come un inerme bambino avvolto in fasce (Lc 2,9), ma che è il “Figlio dell'uomo” che riceve da Dio signoria e gloria.
Maria aiuta a ricomporre l'armonia turbata dal peccato che ha deturpato una sorta di estetica spirituale e fisica del nostro essere, ma denuncia anche il diffuso tentativo di fare del corpo il principio prioritario di determinazione e valutazione, molto diffuso nel nostro mondo, degradando in tal modo la persona umana privando la vita dell'uomo del suo autentico e completo significato. Con Maria ci viene prospettata in maniera corretta quella visione cristiana della persona composta di anima e corpo, in cui quell'armonia spirituale e corporale ha il compito di ricondurci all'esperienza della serenità e della bellezza di tutto l'essere umano e alla riconquista della sua dignità.
La Madre di Dio, infine, sollecita i cristiani a ritrovare una cultura della vita impastata di virtù nell'accoglienza e nella difesa dei piccoli, dei deboli, degli stranieri, degli anziani, dei diversi perché Maria si fa promotrice di una cultura della misericordia e della carità materna, che contrasta una cultura sempre più fredda, dura, spietata che è promotrice di tensione, divisione, violenza, morte.
Maria ci aiuta a vincere paure e timori in un mondo come quello di oggi caratterizzato da profeti di sventura.
Rivolgiamoci a Maria con più fervore. Ella è la donna dell'Attesa e si è fatta attraversare dalla Luce di Dio. Rivolgiamoci a Lei perché nelle varie circostanze della vita anche quelle più ingarbugliate il Signore continui a farci attraversare dalla Sua Luce, come ha fatto con la Sua Madre.

 

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