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TESTO #giovaniantiquati: quanti ce ne sono?

don Nazareno Galullo (giovani)  

XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/11/2017)

Vangelo: Mt 23,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 23,1-12

In quel tempo, 1Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.

8Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.

Questo vangelo è rivolto soprattutto a chi, come me, in questo momento sta dietro ad una tastiera. A commentare quello che non è mio. Questa "bella notizia" è parola di Gesù, ed io stesso, nello scrivere, sento il peso di questo messaggio che viene da Qualcuno che è ben più importante di me.

Qualche tempo fa ho incontrato degli amici che dicevano di essere stati a Roma per un concerto. Mi hanno detto che dal mattino erano già in fila per poter prendere i primi posti. Pensate: dalle 8 del mattino, sotto il cocente sole estivo, per un concerto che non sarebbe iniziato prima delle 22! Cosa non si fa per ascoltare quel gruppo famoso: biglietti esauriti al primo giorno di apertura online della vendita...e poi questa sfacchinata? Vale la pena?

Beh, se sei un fan di gruppi famosi e rari...potremmo dire che "forse" (FORSE) ne può valere la pena. E comunque, è certo che se vai ad un concerto non vuoi mica stare all'ultimo posto, magari condannato a vedere allo schermo gigante quel concerto che, se avessi scelto di rimanere a casa avresti comodamente potuto vedere al tuo PC! E senza code, sudate e confusione della folla!

Però, è vero che quel gruppo o quel cantante, quando ha finito di cantare, non viene certamente da me a dirmi: vuoi venire a cena con noi? Non mi chiama per chiedermi: com'è andato il concerto? Io resto uno sconosciuto a loro...anche se vivo il concerto quasi credendo che quei cantanti siano miei amici da tempo.

Gesù, con la sua Parola, parla al cuore di tutti...anche di quelli che sono agli ultimi posti e che non sono a far scena tanto per essere ammirati.

Questo mondo è pieno di giovani farisaici: si vive per farsi notare. Pensate a quelli che vivono H24 sui social: da quando si lavano i denti fino a quando vanno a letto fanno un continuo mostrare di sè, delle cose che fanno, anche futili e talvolta stupide...pur di mettersi in mostra.

Gesù rimprovera quelli che usano la religione "per farsi notare". È realtà che tanti giovani si appassionano per i raduni mondiali, laddove i giovani che vi partecipano sono tanti....salvo poi dileguarsi nelle cose che "fan tutti" quando tornano a casa.

Ne abbiamo visti tanti di giovani che si sono persi perché non si sentivano al centro dell'attenzione nelle parrocchie, nei gruppi ecc.. Molti, prendendo spunto dal cattivo esempio di adulti navigati, volevano i primi posti nell'associazione, nell'Oratorio, negli incontri di preghiera. Salvo poi, aver capito che i primi posti sono quelli di chi si deve impegnare maggiormente per "guidare" gli altri....e sono quelli che hanno la responsabilità degli oggetti, della puntualità, dell'associazione/oratorio stesso. Molti di loro, quando hanno scoperto che l'impegno di essere i primi è gravoso, anziché rimboccarsi le maniche, hanno preferito mollare. Non so l'esperienza vostra, ma purtroppo sono tanti i giovani in gamba che hanno preferito abbandonare.... Ed hanno abbandonato perché hanno creduto che "servire" fosse una perdita.

Alla fine della storia chi ci ha guadagnato? Cosa ci hanno guadagnato quelli che, per sentirsi "vivi" hanno abbandonato?

Guidare gli altri non è un piacere, è un dovere. Ma guai a noi, a ritenerci guide degli altri, se non sappiamo guidare noi stessi. Saremmo un nulla..

Un'ultima parola va a quanti, giovani e non, hanno sempre perseverato anche quando tutti hanno abbandonato, e non sono andati dietro all'ultima moda della città o del quartiere. I perseveranti, molto spesso, sono presi in giro, etichettati (oggi diremmo "taggati") #sietegiovaniantiquati. Eppure, è vero che quei giovani, spesso etichettati, sono invece la forza portante del vangelo di Gesù per tanti altri (coetanei e non). Perché lo fanno? Perché hanno scoperto Gesù come Maestro della propria vita e vedono gli altri amici come fratelli e sorelle da servire. E non per un giorno solo!

Domande: gli amici o amiche tuoi, li vedi come fratelli/sorelle da servire? O li usi per i tuoi scopi? Se sei responsabile di un gruppo di giovani, di un oratorio, associazione, coro, gruppo scout, se sei catechista, se svolgi un compito significativo ecc., come svolgi il tuo servizio? Riesci ad essere il volto di Cristo per loro?

Ti fai servo di tutti, o ti servi del gruppo/associazione ecc. per sentirti qualcuno, e non lasci spazio ad altri?

P.S.:...speriamo che le risposte siano sempre sincere. Buona domenica!

 

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