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TESTO Commento su Lc 12, 1-2; 4-7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/10/2017)

Vangelo: Lc 12,1-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,1-7

1Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. 2Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.

4Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. 5Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 6Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!

«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà rivelato, né di segreto che non sarà conosciuto [...]. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Gehenna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
Lc 12, 1-2; 4-7.

Come vivere questa Parola?
Anche nel Vangelo odierno di Luca Gesù ripete ai suoi discepoli di guardarsi dal “lievito” dei farisei, cioè dalla loro ipocrisia: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia». È un rinvio al brano precedente, che abbiamo commentato ieri sull'ipocrisia dei farisei e al quale rimandiamo.
Il lievito dei farisei consisteva nell'ipocrisia, quel modo di vivere e di comportarsi ambiguo, che non è chiaro e limpido, ma oscuro e nascosto. Il dire dei farisei portava gli ascoltatori in un mondo di menzogne sottili e di apparenze, ove i più furbi trovavano sempre il modo di farla franca e di mettere in pace la propria coscienza. Gesù mette in guardia da costoro, invitando i suoi discepoli ad avere il coraggio della verità, a non avere paura di proclamare apertamente il suo messaggio, perché alla fine poi tutto sarà svelato.
All'invito al coraggio seguono i motivi che lo giustificano:
- la certezza di essere tra le braccia di un Padre che ci ama e si prende cura di noi, molto di più che dei passeri del cielo: «Non abbiate paura: valete più di molti passeri!»;
- la certezza che gli uomini non possono fare nulla per toglierci la vera vita;
- la certezza che anche la persecuzione è un'occasione in cui lo Spirito di Dio si rende presente con la sua potenza;
- la certezza infine del premio nel mondo futuro.

Ti preghiamo Signore, tienici lontani da ogni ipocrisia che ci impedisce di arrivare alla tua Luce!

Anche il Vescovo e Martire che abbiamo festeggiato alcuni giorni fa, già ai suoi tempi scriveva ai cristiani di Magnesia di eliminare il “lievito” dei giudaizzanti.

La voce del Vescovo e Martire di Antiochia
«Eliminate perciò il lievito cattivo, invecchiato e inacidito e trasformatevi in un nuovo lievito, che è Gesù Cristo.... È fuor di luogo professare Gesù Cristo e giudaizzare».
Ignazio di Antiochia, Magnesii 10, 2-3

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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