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TESTO Commento su Mt. 21, 28-29

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (01/10/2017)

Vangelo: Mt 21,28-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: «Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna». Ed egli rispose: «Non ne ho voglia». Ma poi si pentì e vi andò».
Mt. 21, 28-29

Come vivere questa Parola?
Potremmo chiamare questa pericope: " Il gioco dei sì e dei no". È un gioco che regge anche capovolto: Il Si diventa No. E, nell'ultima parte del gioco, il no diventa sì. Nel primo caso è il sì della gente parolaia.
Possiamo essere anche io, tu, gli altri. Nella vita non basta il facile “sì” dell'entusiasmo con cui mi impegno nel bene se poi, appena sento un po' di fatica a pensare, parlare e agire secondo quello che Dio vuole, getto a mare l'impegno. Quel che conta è perseverare. Si, tener duro con l'aiuto di Dio.
Se poi so di essere tra quelle persone che hanno fatto una “scivolata “nel male, la Parola di Dio mi invita non a deprimermi, chiudendo, triste, il mio rapporto con Dio. Assolutamente NO.

Chiedo a Te Signore di essere come quelli che a un certo punto han detto no, ma poi, risoluti, hanno chiesto perdono a Te che li hai liberati dalla prigione del peccato. Perché la chiave della liberazione è pur sempre quella del Tuo infinito amore che ha nome “MISERICORDIA”.

La voce di uno scrittore filosofo tedesco
Contro le infamie della vita le armi migliori sono: la forza d'animo, la tenacia e la pazienza. La forza d'animo irrobustisce, la tenacia rende fermi e la pazienza dà pace.
Hermann Hesse

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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