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TESTO Il Signore è il mio pastore

don Roberto Rossi  

IV Domenica di Pasqua (Anno A) (17/04/2005)

Vangelo: Gv 10,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Abbiamo vissuto, in questi giorni, una forte esperienza di Chiesa e abbiamo compreso, nella malattia e nella morte del S. Padre, che cosa significa avere un pastore e una guida così grande e sicura. "Mi sento come persa, abbandonata, senza quel punto di riferimento che ha sempre rappresentato Giovanni Paolo II", così confidava una ragazza tornando da Roma. Questo ci aiuta a vivere il senso di questa liturgia che ci unisce profondamente a Cristo, il vero e grande pastore di tutti, e nello stesso tempo ci porta a sentire - nella preghiera - la responsabilità del grande momento che stiamo vivendo come Chiesa e ci fa implorare non solo il pastore supremo nel nuovo Papa, ma ci porta a invocare dal Signore il dono delle vocazioni perché possiamo meritare Sacerdoti come pastori delle nostre comunità e ci fa sentire l'impegno di una più sentita pastorale vocazionale.

Gesù Signore e salvatore è raffigurato come il Buon Pastore, il guardiano delle pecore, la porta che dà la possibilità di entrare al sicuro del recinto e di uscire nelle strade della vita, contando sul suo aiuto. Sono molto belle le espressioni che dice Gesù: "Il guardiano, il buon pastore, apre il recinto e le pecore Ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori, cammina innanzi a loro e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce": Poi continua: "Io sono la porta, se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo, perché io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza".

Queste parole vanno solo assaporate e vissute nel profondo del cuore, in un rapporto personale con Gesù risorto e vivente. E' importante sentirci amati e salvati da Gesù, buon pastore, che ha dato la sua vita per noi, perché avessimo la vera vita e l'avessimo in abbondanza. Gesù non toglie nulla, Gesù dà tutto in abbondanza, dà la vita, il senso e i valori importanti dell'esistenza, la serenità, la gioia profonda del cuore, la vera salvezza di tutto noi stessi sulla terra e per l'eternità.

Allora ciascuno di noi può chiedersi: come vivo il mio rapporto con Gesù? Mi affido a lui, mi lascio guidare dalle sue parole, mi lascio salvare dalla sua forza e dalla sua grazia, ascolto la sua voce, lo seguo, torno a lui dopo i miei errori? Cerco di seguire il suo esempio, cammino sulle orme di lui, che ha sopportato con pazienza la sofferenza, che ha portato i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce. Così ci dice ancora Pietro nella sua lettera: "Nelle sue piaghe noi siamo stati guariti. Eravamo erranti come pecore, ora siamo tornati al pastore e guardiano delle nostre anime".

In questa domenica del Buon Pastore la Chiesa ci invita a vivere l'invito di Gesù che ci ha detto "La messa è molta ma gli operai sono pochi: pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe". E' la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Al Signore, che è Pastore e pastore buono di tutta l'umanità, chiediamo il dono di persone disponibili e generose che sull'esempio di Gesù possano accogliere la vocazione e diventare pastori nella Chiesa e nell'umanità, per portare avanti la missione stessa di Gesù: annunciare la parola di Dio e aiutare nella fede, celebrare i misteri di Dio e offrire la grazia del Signore alle anime, vivere e aiutare a vivere il comandamento dell'amore, per essere veri figli di Dio e veri fratelli con tutti gli uomini, per una civiltà dell'amore che sia speranza e vita per l'umanità.

La preghiera per le vocazioni ci aiuti anche ad essere collaboratori di Dio nel chiamare a seguire il Signore, nel coltivare famiglie e comunità cristiane che siano un terreno buono per le vocazioni, per sostenere con tutti i mezzi spirituali e umani chi intraprende il cammino della consacrazione a Dio e alla Chiesa.

Giovanni Paolo II, che aveva già preparato un suo messaggio per questa Giornata, così ci ha scritto: "La scena evangelica del prendete il largo (Duc in altum) fa da sfondo alla prossima Giornata di Preghiera per le Vocazioni, che ha come tema "Chiamati a prendere il largo". Si tratta di un'occasione privilegiata per riflettere sulla vocazione a seguire Gesù ed, in particolare, a seguitlo nella via del sacerdozio e della vita consacrata.

Salga da ogni angolo della terra, sostenuta dalla materna intercessione della Madonna, l'ardente preghiera al padre celeste per ottenere "operai nella sua messe" (Mt 9, 38). Voglia Egli concedere ferventi e santi sacerdoti ad ogni porzione del suo gregge".

 

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