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TESTO Commento su 1Gv 4,7-10

Monastero Domenicano Matris Domini  

VI Domenica di Pasqua (Anno B) (10/05/2015)

Vangelo: 1Gv 4,7-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Collocazione del brano
Terminiamo oggi la lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo. Alcuni temi sono stati già affrontati negli altri brani: l'essere figli di Dio che nasce dall'amore; Gesù come vittima di espiazione. In particolare si ricorda qui la vera caratteristica di Dio. Dio è amore e tutto il piano di salvezza da lui ideato e realizzato non ha altro fine che l'amore.

Lectio
7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio.
I cristiani devono amarsi gli uni gli altri, l'amore è una cosa positiva, viene da Dio. L'atto di amare è una caratteristica di coloro che provengono da Dio e lo conoscono. Questo è l'unico motivo del comandamento dell'amore.

8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
Prova contraria: chi non ama non ha conosciuto Dio. Non puoi conoscere Dio e non amare. Dio è l'amore stesso, una sua caratteristica fondamentale, non è una sua azione tra le tante.

9In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
Il nostro Dio non si nasconde, non vive nella sua sfera divina, ma si è voluto manifestare all'umanità, ha mandato il suo Figlio. Ecco il piano della salvezza che si realizza attraverso l'incarnazione. L'amore di Dio Padre ha come obiettivo la nostra vita, una vita in pienezza, felice, libera dalla morte e dalla sofferenza.

10In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Quindi il Padre ha fatto il primo passo, ci ha amati e ha posto in atto un piano concreto di salvezza. Lui non ci ha amati a parole, ma con i fatti. Quali fatti? L'incarnazione del Figlio e la sua offerta come agnello del sacrificio, il cui sangue cancella i peccati degli uomini e salva dalla morte. La vittima di espiazione ci riporta agli animali che venivano offerti nel tempio per il perdono dei peccati. Gesù è il vero e definitivo Agnello che ci dona la vera salvezza.

Meditiamo
- In base a cosa cerco di amare i miei fratelli, le persone che mi stanno accanto?
- Da quali elementi posso riconoscere chi ha conosciuto Dio e cerca di amare gli altri?
- Mi sento liberato dal sangue di Cristo, vittima di espiazione?

 

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