PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Vibrare della Trasfigurazione

don Luciano Cantini  

don Luciano Cantini è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Trasfigurazione del Signore (Anno A) (06/08/2017)

Vangelo: Mt 17,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 17,1-9

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Pietro, Giacomo e Giovanni
È abbastanza accademico tentare di dare una risposta al perché Gesù ha scelto questi tre discepoli. Possiamo andare a cercare negli avvenimenti raccontati prima, o analizzare le prospettive future per capire quali frutti quelle particolari esperienze hanno donato ai tre; qualcuno parla di una particolare amicizia o di una intimità unica. Certo è che i discepoli e gli apostoli non erano tutti uguali, avevano storie e caratteri diversissimi tra di loro, neanche le motivazioni a seguire Gesù erano per tutti le stesse, l'esperienza di vita con lui doveva essere davvero stupefacente, esaltante ma anche difficile e dura. Prospettive e aspettative dovevano essere al massimo livello, l'entusiasmo alle stelle ma anche tante incertezze, risultati minimi e dagli effetti provvisori. Ciò che rendeva perplessi, che confondeva i discepoli era proprio Gesù che metteva davanti ai loro occhi il fallimento della sua missione: Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno (Mt 16,21).
Pietro non capisce e rimprovera il Signore, Gesù lo chiama Satana e lo mette in riga.
Chi di noi, nonostante i millenni trascorsi e l'esperienza pasquale è in grado di capire davvero il mistero della croce? E come prendere coscienza che chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà (Mt 16,25)?
Possiamo pensare che sia proprio la loro debolezza che tanto assomiglia alla nostra, le loro incertezze, l'incapacità di comprendere che ha indotto il Signore a condurli in disparte.
Forse ciò di cui avevano bisogno Pietro, Giacomo e Giovanni era capire qualcosa di più del Signore, o ancora di più comprendere qualcosa di se stessi.

Davanti a loro
Gli apostoli erano persone semplici, schiette, abituati alla durezza della vita, la relazione col Signore li aveva messi in tensione al punto giusto, ma come le corde di un violino non potevano suonare da soli, avevano bisogno che Qualcuno le mettesse in vibrazione. Quando Gesù fu trasfigurato davanti a loro, furono ancora più confusi e il racconto ce ne dà testimonianza, ma anche furono talmente attratti che le loro corde cominciarono a vibrare.
Il racconto nella sua brevità ci tramanda una serie di atteggiamenti, sensazioni, fatti che hanno il senso del provvisorio, del contraddittorio, dell'incertezza, dell'incompiuto... per questo ancora oggi permettono di far vibrare il cuore dell'uomo.
Appena si accenna al brillare della luce che appaiono Mosè e Elia; conversavano con lui che sono interrotti da Pietro, farò qui tre capanne; non fa neppure in tempo a finire di parlare che succede l'incontrario quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra, anche l'dea di una nube luminosa che fa ombra lascia interdetti; ed ecco una voce dalla nube, caddero a terra presi da timore e insieme tutto quello che avevano visto sparì dal loro sguardo non videro nessuno, se non Gesù solo. Talmente rapida la successione di fatti così diversi da rimanere allucinati, avremmo avuto la voglia e il bisogno di raccontarlo a qualcuno, di cercare confidenza, un qualche appoggio per non rimanere psichicamente perturbati, ma Gesù li impegna al silenzio.
Quello che hanno visto, ciò che hanno provato non deve trasformarsi in parole da disperdere, un fatto eccezionale da raccontare ma permettere che metta in vibrazione il loro cuore e trasfiguri la loro normalità.

Ascoltatelo
Più che a delle Parole seminate nel cuore degli apostoli, Gesù si è affidato ad un evento che si incidesse nella loro vita, che desse ali alle loro prospettive. Come Mosè e Elia furono inondati dalla luce del Signore trasfigurato così è per loro, è la stessa luce che emana la nube che li oscura ma che lascia loro un invito assoluto ascoltatelo!
Gesù si avvicinò, li toccò:
riprende contatto con la quotidianità, quel tocco mette insieme l'uomo trasfigurato e quello spaventato, rende solidali l'umano e il divino, la solitudine è spezzata, le tensioni trovano nell'altro una via d'uscita, una vibrazione all'unisono.

 

Ricerca avanzata  (53985 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: