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TESTO Commento su Giovanni 20,19-31

padre Paul Devreux

II Domenica di Pasqua (Anno A) (03/04/2005)

Vangelo: Gv 20,19-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Gesù l'ha fatto apposta, come quando aspetta per presentarsi dall'amico Lazzaro, così decide di far aspettare Tommaso. Tommaso è un grande Apostolo, ed è l'unico che reagisce positivamente alla proposta di Gesù di tornare in Giudea per via di Lazzaro. E' lui che disse: "Andiamo a morire con lui!":

Soffre molto quando, tornando al Cenacolo, si sente dire dagli altri che Gesù è veramente risorto e che è apparso proprio mentre era assente. Soffre perché sa che Gesù poteva scegliere un altro momento, ma forse anche per un problema di rivalità con gli altri. Gesù si è fatto vedere a quelli che neanche volevano accompagnarlo a Gerusalemme, mentre a lui niente. Gli da fastidio sia il fatto che Gesù non l'ha aspettato o che ha aspettato che non ci fosse, sia il fatto che sono questi discepoli a raccontarglielo. Perché loro sì e io no?

Tommaso ha passato una settimana durissima, eppure dopo otto giorni è ancora lì. Non è andato via scandalizzato, non ha fondato una nuova chiesa, non si è dichiarato ateo. Ha sofferto e basta, e questo fa di lui un uomo di Chiesa, cioè un uomo che accoglie la testimonianza degli altri e sa aspettare con fede e speranza, sostenendosi facendo memoria delle passate esperienze dell'amore di Dio. Questa scelta verrà abbondantemente premiata da Gesù che gli si manifesterà personalmente dimostrandogli che era presente e lo ascoltava nei suoi momenti di ribellione e che quindi ha condiviso con lui la sua sofferenza. Davanti a tanta sapienza e amore Tommaso sarà il primo a riconoscere in Gesù risorto il suo Signore e il suo Dio.

C'è qualcuno oggi che mi può testimoniare che Gesù è risorto e gli è apparso senza suscitare in me le reazioni di Tommaso?

Posso io testimoniare agli altri che Gesù è risorto e mi è apparso? Con molta umiltà e senza pretendere che l'altro sia entusiasta nel sentirmi parlare, sì.

 

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