PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su At 20, 22-27; 36-38

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della VII settimana di Pasqua (30/05/2017)

Brano biblico: At 20,17-27 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io (Paolo) vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio. E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio... [Dopo aver detto questo, si inginocchio con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto. E lo accompagnarono alla nave]»
At 20, 22-27; 36-38

Come vivere questa Parola?
Oggi mi soffermo brevemente sulla prima lettura tratta dagli Atti degli Apostoli e riportata quasi integralmente più sopra, con l'aggiunta anche dei versetti finali del cap. 20, che descrivono il commovente addio di Paolo agli anziani della Chiesa di Efeso. Si tratta di una pagina ricca di pathos e di commozione, ove si sente pulsare il grande cuore dell'Apostolo. Egli traccia una rapida revisione della sua vita passata tra i suoi cristiani di Efeso e getta uno sguardo al suo futuro denso di eventi dolorosi: "Mi attendono catene e tribolazioni". La pagina raggiunge il suo culmine emotivo nell'addio finale, che si risolve in un pianto corale e in un abbraccio struggente, nella consapevolezza che quel saluto era in realtà un addio: "Dopo aver detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto". È senz'altro uno stupendo e commovente spaccato di vita che ci riporta al vivo la vitalità pulsante e la fraternità profonda delle primitive comunità evangelizzate dal grande Apostolo delle genti.
Questa pagina è un invito a ripensare anche noi alla fine dei nostri giorni: la vita, se badiamo bene, è tutto un susseguirsi di ‘addii', fino all'ultimo. È bene quindi che anche noi, in una specie di esame di coscienza generale, facciamo il punto della situazione in cui ci troviamo di fronte ai fratelli e a Dio.

Sono pronto io per l'ultimo A Dio? A Dio affido tutta la mia esistenza, dal principio fino alla fine, tutta la mia storia!

La voce del Concilio Vaticano II
«In faccia alla morte l'enigma della condizione umana diventa sommo. L'uomo si affligge non solo al pensiero del dolore e della dissoluzione del corpo, ma anche, ed anzi più ancora, per il timore che tutto finisca per sempre. Però l'istinto del cuore lo fa giudicare rettamente, quando aborrisce e respinge l'idea di una totale rovina e di un annientamento definitivo della sua persona. Il germe di eternità che porta in sé, irriducibile com'è alla sola materia, insorge contro la morte. Tutti i tentativi della tecnica, per quanto utilissimi, non riescono a far cessare le ansietà dell'uomo: il prolungamento della longevità biologica non può soddisfare quel desiderio di vita ulteriore che sta invincibile nel suo cuore».
Conc. Vat. II, Gaudium et spes 18, in Enchiridion Vaticanum num. 1371, Bologna 1993

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

Ricerca avanzata  (54027 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: