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TESTO Commento su Giovanni 20,19-23

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Pentecoste (Anno A) - Messa del Giorno (04/06/2017)

Vangelo: Gv 20,19-23 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Con la solennità di Pentecoste si conclude definitivamente l'opera salvifica di Gesù: dopo la sua morte sacrificale sulla croce e la risurrezione, il Signore manda lo Spirito Santo, che continuerà nei secoli l'opera di salvezza dell'umanità.

Le letture della Sacra Scrittura che si leggono nella messa vespertina della Vigilia e quelle del giorno di Pentecoste costituiscono un messaggio unitario che aiuta a leggere con gli occhi di Dio tutta la storia della salvezza: nella messa vigiliare, nel racconto della Torre di Babele, si narra che la rovina e la divisione dell'umanità sono state causate dall'orgoglio umano, mentre, in contrapposizione, nella lettera ai Romani viene annunciato che la salvezza dell'umanità viene dallo Spirito Santo che "intercede per i santi secondo i disegni di Dio", mentre il brano evangelico di Giovanni annuncia che, proprio per opera dello Spirito Santo, verranno "fiumi di acqua viva" per dissetare chi crede in Gesù. Dall'orgoglio umano viene la rovina; dall'amore di Dio manifestato nello Spirito Santo giunge la salvezza.

Nella Messa del giorno di Pentecoste il brano degli Atti degli Apostoli fa da contraltare a quello della Torre di Babele: la divisione tra gli uomini nata allora a causa dell'orgoglio umano, viene superata dal dono dello Spirito Santo, che unifica tutti i popoli nell'amore in Dio, che viene manifestato dal dono delle lingue, per cui i credenti, pur diversi per lingua e nazionalità, diventano il nuovo popolo di Dio, che non subisce contrapposizioni nazionalistiche, né divisioni territoriali, perché, per opera dello Spirito Santo, ora, Dio è tutto in tutti.

Messaggio questo completato da Paolo nella prima lettera ai Corinzi che annuncia, in altro modo, l'unità dei credenti, realizzata attraverso il dono dei carismi, dati dallo Spirito Santo, finalizzati a creare comunione, pur nella diversità, tra tutti gli uomini: è nel pluralismo dei carismi che si realizza l'unico corpo mistico di Cristo, costituito da molteplici membra, mediante il battesimo.

Messaggio confermato dal brano evangelico di Giovanni che, riportandoci alla sera della Pasqua, nella quale il Risorto ha donato per la prima volta, agli apostoli riuniti nel cenacolo, lo Spirito Santo, con il mandato di continuare la sua missione, attraverso il potere di perdonare i peccati.

Grazie a questi insegnamenti, la Pentecoste appare in pienezza la celebrazione della definitiva realizzazione dell'opera salvifica di Dio: Padre che ha creato il mondo, Figlio che lo ha redento, Spirito Santo che guida i credenti, liberandoli dal peccato e santificandoli.

Con la Pentecoste la Chiesa è costituita definitivamente nella pienezza della sua missione e dei suoi poteri, grazie ai quali dovrà e potrà affrontare la storia dell'umanità fino alla fine dei secoli.

Commento a cura di Vincenzo Rini

 

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