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TESTO Commento su Giovanni 14,15-21

don Michele Cerutti

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (21/05/2017)

Vangelo: Gv 14,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

La spinta missionaria coinvolge sempre di più nelle prime comunità. Filippo, il diacono, è instancabile e non si ferma davanti a nessun confine o limite: il Vangelo va diffuso. La novella giunge anche a Samaria. E' una terra particolarmente ostile al mondo ebraico per incomprensioni che partono da prima di Cristo. Incomprensioni che Gesù già conosceva perché quando diretto verso Gerusalemme passando dalla Samaria i samaritani non lo accolsero. Giovanni nel dialogo con la Samaritana mette in evidenza la stranezza di un Gesù che parla con una donna e per lo più samaritana.
Questo ci dice che il Vangelo non ha confini ed è un messaggio che non esclude nessuno.
La Comunità si sente coinvolta nell'evangelizzazione della Samaria e Pietro, Giovanni vengono inviati. A evangelizzare c'è bisogno del coinvolgimento di tutti. Non è frutto dell'iniziativa di un singolo, ma la Comunità è coinvolta. Motore dell'evangelizzazione è lo Spirito Santo.
Il Papa in una udienza del Mercoledì ha chiesto: „Chi è il vero motore dell'evangelizzazione nella nostra vita e nella Chiesa?" Paolo VI scriveva con chiarezza: «È lui, lo Spirito Santo che, oggi come agli inizi della Chiesa, opera in ogni evangelizzatore che si lasci possedere e condurre da Lui, che gli suggerisce le parole che da solo non saprebbe trovare, predisponendo nello stesso tempo l'animo di chi ascolta perché sia aperto ad accogliere la Buona Novella e il Regno annunziato»,
Lo Spirito Santo è una Persona di grande rilievo nella Trinità. Ogni domenica, a Messa, recitiamo le parole del Credo: "Credo nello Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio". Sapete cosa significa "procede"? Nel Credo vuol dire che lo Spirito Santo deriva dall'amore del Padre e del Figlio. Egli è l'amore che esiste tra il Padre e il Figlio. Pensate ai vostri genitori. Vostra madre ama vostro padre, e vostro padre ama vostra madre. Potreste dire che sono "innamorati". C'è un amore tra loro, e da quell'amore derivano molte cose grandi, compresi voi! Allo stesso modo, lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, e come ogni amore che esiste tra due persone lo Spirito Santo è inviato per avere un impatto su di noi qui sulla terra.
Ci troviamo, come è noto, nella fase finale del ministero terreno di Gesù e Lui prepara i discepoli alla sua dipartita presso il Padre. Dalla lettura del Vangelo apprendiamo che i discepoli sono molto tristi, turbati, perché il loro Maestro gli ha annunciato che è con loro ancora per poco. Sicuramente in quelle ultime ore accanto al Maestro i discepoli avranno pensato come avrebbero fatto senza Gesù, chi li avrebbe sostenuti, chi li avrebbe ammaestrati, incoraggiati. Gesù nel vederli così abbattuti li conforta dicendo "il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi" (Giovanni 14:27).
Ma perché i discepoli non dovevano turbarsi e spaventarsi anche se il loro Maestro non sarebbe stato più con loro fisicamente? Ecco la risposta: "io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce" (Giovanni 14:16, 17).
Ecco perché non dovevano preoccuparsi: Gesù non li avrebbe abbandonati ne lasciati da soli, ma gli avrebbe dato "un altro Consolatore" che sarebbe rimasto in loro per sempre. La parola greca "allos" abbiamo già spiegato che significa "uno dello stesso tipo", quindi Gesù vuole rassicurare i discepoli dicendo che il Padre manderà "uno come lui", con la stessa gloria, potenza, importanza.
Don Guanella affermava sullo Spirito Santo: La grazia dello Spirito Santo, quasi fuoco di nave, mette forza per solcare il mare della vita.
Imploriamo lo Spirito perché ci dia la forza e il coraggio di essere cristiani autentici e perseveranti.

 

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