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TESTO Il Signore e' risorto ed e' con noi, alleluia!

don Roberto Rossi  

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Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (27/03/2005)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Il nostro Salvatore, che era morto, è risorto. E' morto per risorgere. E' risorto ed è vivo e glorioso per sempre. Ha vinto la morte ed è vittorioso per sempre. Così ci ha amati del suo amore infinito fino a farsi come noi in tutto, fino a morire come tutti e per tutti: "non c'è amore più grande di chi dà la vita per la persona amata".

Così ci ha salvati e redenti nella potenza della sua resurrezione, perché ha strappato e liberato anche noi dal potere della morte per renderci partecipi della sua vita immortale, come figli di Dio, già su questa terra e per i secoli eterni, perché eterna è la sua misericordia, eterno il suo amore, eterna la sua vita e anche la nostra vita in Lui.

Potevamo avere un Salvatore più grande? Una vocazione più alta? Una prospettiva più luminosa e santa?

Viviamo la Pasqua. Cos'è la Pasqua? La festa della primavera? La festa della natura che si risveglia, dell'uovo nel suo simbolo di vita? Un'altra occasione di schiavitù nella nostra società dei consumi? Una tradizione religiosa - dichiarata sempre importante - ma di cui non si conosce il contenuto e di cui non interessano le conseguenze perché ci sembra più opportuno continuare a vivere solamente per i soldi, per gli affari, per i piaceri in una concezione materialistica della vita?

Occorre ridare alla Pasqua la sua autenticità, il suo respiro, la sua verità cristiana.
Pasqua è un termine che significa: passaggio, liberazione.

La Pasqua del popolo ebraico è stato il grande passaggio dalla schiavitù dell'Egitto alla libertà e alla gioia della terra promessa.

La Pasqua di Cristo è il passaggio dalla sua morte di croce alla sua resurrezione. Gesù di Nazaret, condannato a morte, chiuso in un sepolcro, risorge, è vivo ed è vivo per sempre. Condannato per la novità che proclamava, suggella e conferma il suo messaggio con la risurrezione. Aveva affermato di essere il Figlio di Dio: la resurrezione ne è la prova più grande.

La pasqua del cristiano, inserito nel movimento di liberazione del Cristo, è il passaggio dal male al bene, la liberazione da ogni forma di schiavitù, di male, di limite e la realizzazione delle opere stesse di Dio in una vita rinnovata e diversa. "Se siete risorti con Cristo, scrive S. Paolo, cercate le cose di lassù, non quelle della terra, pensate alle cose di lassù".

Il cristiano è chiamato ad essere il testimone della resurrezione, della resurrezione di Cristo e della resurrezione degli uomini.

Ci crede e porta questa fede agli altri. Crede a Cristo vivo per sempre, crede che tutti gli uomini, vivranno - al di là della morte - per sempre.

Il cristiano è chiamato a credere alla resurrezione già su questa terra, impegnandosi per la liberazione totale dell'uomo, per la costruzione di una vita completamente nuova, diversa, impostata su rapporti nuovi. "Questo è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati".

Il mondo è vecchio perché è nel peccato, perché vive secondo l'egoismo. La novità è l'amore. Dio è novità assoluta e perenne, Cristo è novità, la Chiesa è novità, il cristiano è novità. Perché tutto è amore.

Questa novità si esprime in un comportamento e uno stile di vita che è radicalmente rivoluzionario: la rivoluzione dei consigli evangelici, la rivoluzione delle beatitudini:

«beati i poveri, i miti, i puri, i costruttori di pace, i perseguitati...».

Il cristiano trova la forza di costruire la novità, cioè la pasqua di Cristo nella sua vita, attraverso i Sacramenti pasquali che Cristo ha offerto agli uomini: l'Eucarestia, il sacerdozio, il perdono nella confessione.

Siamo invitati a vivere i sacramenti pasquali, a vivere le beatitudini evangeliche, vivere la risurrezione, cioè a costruire la nostra esistenza in pienezza.

E Cristo Gesù, risorto e vivente per sempre, è il nostro salvatore, la nostra forza e il nostro sostegno ogni momento.

In particolare Cristo è nostra forza e nostra salvezza nell'Eucarestia.

"Rimani con noi Signore", "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo".

Ci ha scritto il S. Padre: "L'Anno dell'Eucharistia sia per tutti occasione preziosa per una rinnovata consapevolezza del tesoro incomparabile che Cristo ha affidato alla sua Chiesa. Sia stimolo ad una sua celebrazione più viva e sentita, dalla quale scaturisca un'esistenza cristiana trasformata dall'amore. Se il frutto di questo Anno fosse anche soltanto quello di ravvivare in tutte le comunità cristiane la celebrazione della Messa domenicale e di incrementare l'adorazione eucaristica, questo Anno di grazia avrebbe conseguito un risultato significativo. Buona cosa tuttavia è mirare in alto, non accontentandoci di misure mediocri, perché sappiamo di poter contare sempre sull'aiuto di Dio. Voi tutti, fedeli, riscoprite il dono dell'Eucaristia come luce e forza per la vostra vita quotidiana nel mondo, nell'esercizio delle rispettive professioni e a contatto con le più diverse situazioni. Riscopritelo soprattutto per vivere pienamente la bellezza e la missione della famiglia. Molto mi aspetto da voi, giovani, mentre vi rinnovo l'appuntamento per la Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia. Il tema prescelto - «Siamo venuti per adorarlo (Mt 2,2)» - si presta in modo particolare a suggerirvi il giusto atteggiamento in cui vivere quest'anno eucaristico. Portate all'incontro con Gesù nascosto sotto i veli eucaristici tutto l'entusiasmo della vostra età, della vostra speranza, della vostra capacità di amare. In questo Anno di grazia, sostenuta da Maria, la Chiesa trovi nuovo slancio per la sua missione e riconosca sempre di più nell'Eucaristia la fonte e il vertice di tutta la sua vita".

Cristo Risorto è vivo e presente con noi, in mezzo a noi nel sacramento dell'Eucarestia.

BUONA PASQUA A TUTTI NEL SIGNORE!

 

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