PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Questo e' il giorno di Cristo Signore: alleluia, alleluia (187)

don Remigio Menegatti  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno A) (27/03/2005)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Per comprendere la parola di Dio alcune sottolineature

La prima lettura (At 10, 34.37 - 43) presenta il discorso di Pietro in casa di Cornelio. Il pescatore di Galilea adesso è veramente "pescatore di uomini" e riassume in poche battute la vita e missione di Gesù: dalla consacrazione nel battesimo del Giordano alla risurrezione. Gli apostoli sono inviati a raccontare la loro esperienza di Gesù, soprattutto gli incontri con il Risorto, conferma della verità di questa "bella notizia". Il vangelo (Mt 28,1-10) racconta l'apparizione del Risorto a Maria di Magdala e all'altra Maria. Esse vanno al sepolcro per terminare i riti della sepoltura, avvertono il terremoto e vedono un messaggero di Dio che le rassicura: "Non abbiate paura...è risorto...vi precede in Galilea". Pronte a compiere un gesto di affetto per un defunto, sono mandate in Galilea, dove era iniziata l'avventura della missione di Gesù, a dire che lui è vivo. Sono le prime testimoni della Vita che vince la morte.

Salmo 117

Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:

eterna è la sua misericordia.

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita

e annunzierò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d'angolo;
ecco l'opera del Signore:

una meraviglia ai nostri occhi.

"È veramente cosa buona e giusta esprimete con il canto l'esultanza dello spirito, e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore..." così si canta nella Veglia pasquale. Il motivo di questo canto, a cui è invitata a unirsi tutta la terra, è la risurrezione del Signore Gesù.

Il canto della Chiesa è l'eco di tanti salmi che hanno salutato i grandi eventi della storia di salvezza, già prima di Cristo: è l'uscita dall'Egitto, e tanti altri fatti per scoprire come Dio opera a favore del suo popolo.

Dio Padre ridona la vita a Gesù, colui che era stato eliminato, messo da parte, come pietra non adatta alla costruzione della casa di Dio. Il Padre lo sceglie come pietra angolare, per essere fondamento della casa. Tutto questo sa di meraviglia, di stupore, e ci fa ripensare ai sentimenti provati dalle donne e dai primi discepoli che vanno al sepolcro e lo trovano vuoto. Da testimoni di una tomba vuota diventano annunciatori della risurrezione di Gesù.

Un commento per ragazzi

Immaginiamo che gli postoli e le donne del gruppo di Gesù vivessero adesso, dotati di uno dei tanti strumenti che anche noi usiamo con facilità. Il cellulare, appunto"!

Proviamo a pensare quanti e quali messaggini si saranno scambiati tra loro per cercare di capire cosa era successo. Qualche giorno prima le "faccine" erano più o meno queste: :-( e mostravano un dolore grande. Abbondavano poi i punti di domanda: si chiedevano come era potuto accadere, e cosa avrebbero fatto adesso che il loro Maestro era stato sepolto. Si davano appuntamento al giorno dopo il sabato, per terminare le operazioni della sepoltura, che erano state interrotte il giorno precedente il sabato, quando orami stava tramontando il sole, e non si poteva toccare un cadavere, se si voleva partecipare alla liturgia della Pasqua.

Nel giorno seguente evitano i messaggi, attività del resto proibita in giorno di riposo, perché non c'erano auguri da scambiarsi in quel giorno. Come si poteva sperare qualcosa di nuovo, adesso che non era più con loro Gesù? Cosa augurarsi? C'era un desidero, per la verità.

All'alba del terzo giorno, il primo dopo il sabato, tornano alla tomba per terminare le operazioni sul corpo di Gesù, e poi chiudere definitivamente la tomba, e in essa anche le speranze, seppellendovi le attese di salvezza. I messaggi si scambiavano erano molto semplici: solo per ricordarsi l'appuntamento, precisare l'ora, ricordarsi il materiale che serviva per l'opera pietosa della definitiva sepoltura.

Poi, improvvisamente, la pietra rotolata via, un giovane vestito di bianco, e soprattutto un annuncio: "È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea". Un messaggio digitato una volta sola e inviato poi a tutti gli amici inseriti in rubrica, chiedendo di mandarlo ai loro amici, in modo da farlo arrivare a tutti nel tempo minore possibile. Non importava se era finita la promozione della "pasqua's card" e non c'erano i sconti! Era così importante inviare quel messaggio che nessuno si faceva problemi di spesa o di ricarica. Le "faccine" erano cambiate: :-) e abbondavano i punti esclamativi. Un messaggio breve, perché era sufficiente dire "È risorto". Tutti capivano bene il senso di quelle lettere che apparivano sul display del cellulare. Non c'erano foto da inviare, se non la pesante pietra rovesciata, perché nessuno era stato testimone diretto del fatto, ma tutti erano divenuti testimoni del Risorto.

E quel messaggio, e qui non serve il diminutivo, è giusto fino a noi. Oggi lo riceviamo più volte, perché quando diciamo "Buona Pasqua" non facciamo altro che dire: "Gesù è risorto. Alleluia!".

Un messaggio che è il più importante tra tutti quelli inviati e ricevuti, perché cambia la sorte dell'umanità, fa uscire dal buio della morte e illumina con la luce della vita.

Un messaggio affidato a noi adesso, perché possa ripartire e raggiungere chi non lo ha sentito e quindi non lo salva per rilanciarlo, oppure non conosce il numero di chi lo invia e rischia di considerarlo uno scherzo e subito lo elimina.

Un suggerimento per la preghiera

Signore, ti sei fidato delle donne, che allora nella tua terra contavano poco come testimoni. Hai affidato loro il grande messaggio che cambia la nostra vita.

Adesso lo consegni a noi, perché ti fidi di noi, anche se siamo dei ragazzi; anche se noi in un processo non potremmo testimoniare. Eppure ci vuoi testimoni della tua vittoria sulla morte, della gioia che avvolge come un grande arcobaleno tutta la nostra vita.

Aiutaci a non stancarci, se vediamo che qualcuno non ci ascolta e non prende sul serio questo messaggio; aiutaci a portarlo a tutti, perché è tuo questo messaggio!

Libri di don Remigio Menegatti

 

Ricerca avanzata  (54016 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: