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TESTO Commento su Lc. 24,29

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

III Domenica di Pasqua (Anno A) (30/04/2017)

Vangelo: Lc 24,13-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,13-35

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

"Resta con noi perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto. Egli entrò per rimanere con loro".
Lc. 24,29

Come vivere questa Parola?

Conosciutissima la pagina lucana che riferisce l'episodio dell'incontro di due discepoli della cittadina di Emmaus.

Essi stavano tornando dalle celebrazioni pasquali in cammino verso le loro dimore, quando incontrarono Gesù, senza però riconoscerlo.
La persona di Cristo però ispirò in loro un senso di fiducia e apprezzamento tali che lo invitarono con loro a cenare nella locanda.
Ciò che oggi ci colpisce del brano biblico è l'influenza, la simpatia e la fiducia che Gesù esercita sui due. E' il Giusto, il Verbo di Dio fatto uomo che ha accettato l'orribile scempio della morte in croce; ma ora è il Risorto: l'unico che da Adamo in poi ha potuto debellare totalmente la morte.
La sua maestà divina non ha perso un ette della sua gloria; essa è però come Velata volutamente.
Il motivo? Quello di aver accettato e vissuto il "disegno" del Padre, ma anche quello di aver dimostrato, con un fatto esplosivo d'amore, che cosa significa tutto questo.
Così comprendiamo la bellezza di quella espressione: Egli entrò per rimanere con loro.

Signore, questo tu chiedi anche a noi, oggi
Rimanere con te è il progetto del Padre: e Lui che vuol salvarci.
Accoglierti con tutto il cuore nella Parola biblica, nell'Eucarestia e nel prossimo è, di fatto, salvezza.
La mia vita sia tutta un rendimento di grazie.

La voce Papa Francesco
"Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l'amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l'amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore."
Messaggio pasquale del Santo Padre e benedizione "Urbi et Orbi", 31/03/2013

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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