PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Ciclostilalo e diffondilo!

don Angelo Casati  

don Angelo Casati è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Domenica di Pasqua (16/04/2017)

Vangelo: Gv 20,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,11-18

11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Il racconto, che ora abbiamo ascoltato, è nell'aria silenziosa di un mattino. Perdonate, ma mi sembra molto bello e suggestivo celebrare così con voi questa mattina una Pasqua senza fanfare: ascoltare voci appena sussurrate, nel giardino dove Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo avevano deposto il corpo di Gesù, dopo averlo inondato di profumo: "trenta chili di una mistura di mirra e aloe".

E Il giardino tenne il silenzio delle ultime ore della sera. Anche il giorno dopo il sabato il giardino aveva il respiro leggero delle prime luci dell'alba. Il brano che abbiamo letto non lo ha ricordato, ma è alle prime luci dell'alba che Maria di Magdala esce con il cuore in gola di casa, i suoi passi sono leggeri in un silenzio inviolato.

Leggete i racconti della risurrezione, fatta eccezione per il vangelo di Matteo, non c'è rumore. La tomba è già aperta. Nessuna pagina, negli altri vangeli, a raccontare il ribaltamento della pietra che ostruiva il sepolcro. Leggete i racconti della risurrezione: sono svelamento del risorto attraverso passi di vento, per una strada nelle ombre della sera, o sulla riva di un lago quando pulsa il mattino. E le voci, sempre leggere. Qualcuno direbbe "sotto tono", ma io dico "nel tono del vangelo".

La tomba è già aperta. Anche noi - pensavo - viviamo nel tempo della tomba già aperta. E il Vivente è per le nostre strade, perché è il Risorto. Penso a noi. A noi che raccogliamo ogni giorno notizie di morte, noi che vediamo quasi ogni giorno i visi rigarsi di pianto. E già sarebbe grazia che chiedessimo: "Perché piangi?". Sarebbe grazia perché sarebbe segno che non siano ancora annegati nel mare dell'indifferenza.

Stiamo nel dialogo della vita se possiamo. Non c'è fascino nell'aria spavalda dei dibattiti, tanto meno nelle parole urlate. Stiamo nel dialogo della vita: "Donna, perché piangi'". E sia una parola, un gesto leggero, che asciughi il pianto dagli occhi. E siano parole tenere, come quelle del Signore. Che conosce il nome: "Maria!". Questa mattina dice il tuo nome ed è come se tu uscissi dal pianto, il tuo pianto per la morte del mondo.

Crediamo nel Risorto, crediamo che più forte della morte è l'amore: è il suo amore che l'ha risuscitato e ha fatto di lui un vivente; è il nostro amore che fa di noi dei risuscitati, dei viventi. Perdonate non sono un sociologo, non ho competenze per analisi rigorose dei tempi, ma a me sembra che oggi ci sia troppa cupezza, troppo pessimismo, troppa pesantezza.

E, conseguenza di questo pensiero negativo, è la resa: siamo arresi, non c'è più spinta di sogni, c'è respiro corto, il respiro corto della disillusione che sconfina a volte nel disimpegno, a volte nel cinismo. No, Pasqua è un invito, per forza del Risorto, a reagire, cominciando da noi, togliendo da noi per i primi la pesantezza.

Che cosa è pesante in me? Che cosa mi fa pesante? E quale il mio gesto che può rendere meno pesante la vita degli altri? Ho respirato questa fiducia in una poesia di David Maria Turoldo per il giorno di Pasqua. Ecco la prima strofa:

"Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa. Andrò in giro per le strade, zufolando così finché gli uomini dicano: "È pazzo!". E mi fermerò soprattutto con i bambini a giocare in periferia. E poi lascerò lascerò un fiore ad ogni finestra dei poveri. E saluterò chiunque incontrerò per via, inchinandomi fino a terra... E poi suonerò con le mani le campane della torre, a più riprese finché non sarò esausto. E, a chiunque venga, anche al ricco, dirò: "Siedi pure alla mia mensa!". Anche il ricco è un pover'uomo... E a tutti dirò: "Avete visto il Signore?". Ma lo dirò in silenzio, con un sorriso".

Vibra nella poesia un senso di fiducia che forse abbiamo smarrito. In un libro, "La vita non è il male" di Gabriella Caramore ho ritrovato il racconto dei ragazzi della Rosa Bianca, uccisi dai nazisti solo per aver diffuso volantini che inneggiavano alla libertà, facevano appello a non arrendersi, a non arrendersi a chi attentava al pensiero e alla libertà.

Mi è rimasta negli occhi una di loro, Sophie Scholl. Lei alla fine raggiunge per azzardo il piano più alto dell'edificio dell'Università e proprio dall'alto, a rischio sicuro di essere arrestata, fa volare nell'atrio gli ultimi suoi volantini. Verrà arrestata, inquisita, torturata, uccisa. Ebbene sulle pagine dei volantini, a chiusura, queste parole: "Vi preghiamo di ciclostilare questo foglio nel maggior numero possibile di copie e di diffonderle".

Mi sono detto che potrebbe essere un invito anche per noi. A ciclostilare. Per noi che, questo mattina, dalla risurrezione di Gesù abbiamo ricevuto un messaggio, un messaggio di fiducia. Sei d'accordo? Sei d'accordo con il messaggio? Ciclostilalo. E diffondilo.

 

Ricerca avanzata  (53999 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: