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TESTO Commento su Gv. 4,23

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III Domenica di Quaresima (Anno A) (19/03/2017)

Vangelo: Gv 4,5-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù 5giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30Uscirono dalla città e andavano da lui.

31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

"Viene l'ora ed è questa in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità"
Gv. 4,23

Come vivere questa Parola?
Gesù è fermo al pozzo di Sicar e parla con una donna tutt'altro che intemerata, per di più appartenente al popolo di Samaria, acerrimo nemico dei Giudei.
Proprio qui, un incontro che avrebbe potuto diventare acerrimo scontro, Gesù apre un dialogo che è per la donna dono di verità e luce di conversione.
Tutto, in quel che Gesù Dio dice alla donna, ha una sua forza che abbatte una montagna di consuetudini sbagliate per far risplendere una verità liberante, vivificante oggi, domani, sempre.
Non c'è da perdersi in domande oziose: quel che mi libererà il cuore (a volte così pesante) verrà domani o dopodomani: tra un mese o tra molti anni? No, l'ora è questa. Proprio quella che tu e io e tutti stiamo vivendo. Ed è l'ora in cui cadono le pastoie di quel che è surrogato, inautentico, formalista, apparenza dietro cui c'è solo il vuoto.
Adorare Dio che cos'è se non un riconoscere il primato di onnipotente Amore nella nostra vita?
Ecco, quando sono consapevole che senza di Lui la vita è come una lattina di coca cola che presto si svuota, divento "vero adoratore".
Riconosco che Dio mi è Padre, Madre, Sposo: il Tutto Creatore e Vivificatore, il tutto che mi ha creato amandomi e continua ad amarmi concedendomi la SALVEZZA.
AdorarLo, vuol dire entrare negli itinerari santificatori dello Spirito Santo che anzitutto sono impegno a conoscere e servire la Verità.

Signore, che io sia assiduo "ascoltatore" della Tua Parola e la metta in pratica ogni giorno, perché è la Tua Verità nella mia vita.

La voce di Papa Francesco
In questo Vangelo, troviamo anche noi lo stimolo a «lasciare la nostra anfora», come ha fatto la Samaritana, «che corse in città per raccontare la sua esperienza straordinaria». L'anfora, infatti, è il simbolo di tutto ciò che «apparentemente è importante, ma che perde valore di fronte all'amore di Dio». E «tutti ne abbiamo una o più di una», «Io domando a voi, anche a me: "Qual è la tua anfora interiore, quella che ti pesa, quella che ti allontana da Dio?" Lasciamola un po' da parte e col cuore sentiamo la voce di Gesù che ci offre la sua acqua di Salvezza.
Angelus 23 marzo 2014

Sr Maria Pia Giudici FMA - info@sanbiagio.org

 

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