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don Alberto Brignoli  

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (19/02/2017)

Vangelo: Mt 5,38-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,38-48

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.

43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Ricordo quel comico italiano della nostra adolescenza che, quando viaggiava in auto e fuori c'era uno splendido sole, si ritrovava - lui con la sua famiglia - inseguito da una nuvoletta che non lo abbandonava mai e che faceva piovere solamente su di lui, eternamente perseguitato dalla iella. In effetti, quelle scenette volevano essere la parodia di quanto avviene nella nostra società, nella quale c'è sempre qualcuno ritenuto meno fortunato degli altri, al quale si fa capitare di tutto, o per lo meno, si augura che gli succeda di tutto, di modo che gli altri vengano esclusi da situazioni spiacevoli se non addirittura drammatiche. E finché si tratta di situazioni sfortunate che rasentano la comicità o il grottesco, si possono anche tollerare delle "discriminazioni": con un pizzico di autoironia, tutto finisce con una risata, e morta lì. Ma quando le discriminazioni diventano non più un fatto di buona o cattiva sorte; quanto le discriminazioni sono volute e provocate, e quando si fa di tutto perché le disgrazie piovano sempre tutte e solamente addosso a certe categorie di persone, allora ci troviamo di fronte a casi di ingiustizia sociale, in cui deliberatamente chi detiene il potere fa in modo di avere sempre un sole splendente sulla propria testa, e attua strategie che, di conseguenza, fanno piovere sul bagnato, ovvero peggiorano le relazioni tra gli uomini, creando ancor più sacche di povertà.

Ma con Dio, la logica della "nuvoletta" proprio non regge: Dio è un Padre che ha il potere su tutte le cose, e se volesse, ordinerebbe alla pioggia di scatenarsi su alcuni e al bel tempo di colpire gli altri, magari usando i nostri criteri meritocratici, per cui i buoni e i giusti vanno premiati con il sole, gli ingiusti e i peccatori con il cattivo tempo.

Sennonché, il Vangelo di oggi ci ricorda - qualora ce ne fossimo scordati - che Dio nei nostri confronti agisce non secondo criteri di merito, ma di totale uguaglianza: per cui, ci tratta tutti alla stessa maniera, e quindi "fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti", senza alcun tipo di discriminazione meritoria. Questo, per dirci che Dio non agisce nei nostri confronti in base ai meriti che possiamo vantare di fronte a lui: Dio agisce per pura grazia, ossia gratuitamente, gratis et amore Dei, come appunto si dice.

Perché fa così, però? Perché non deve farla pagare ai cattivi, premiando i buoni? Semplice: perché il suo amore è gratis, non si compra con alcun tipo di moneta o di buona opera. E se vogliamo essere come lui, "perfetti" come lui, dobbiamo amare come lui ama: gratis. Il che comporta alcune conseguenze, tra cui la più sconvolgente delle norme che compongono la Nuova Legge proclamata dal nuovo Mosè: "Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano". Non gli pare di esagerare, a questo "nuovo Mosè"? D'accordo, dobbiamo puntare a essere "perfetti come il Padre Nostro celeste": ma arrivare ad amare i nostri nemici, ovvero quelli che ci vogliono e ci augurano il male...ce ne vuole! Eppure, a quanto pare non dev'essere impossibile, se il Maestro ci esorta a farlo. E ci esorta a partire soprattutto da un concetto adeguato di amore.

Cos'è l'amore? Come descrivere, senza svilirlo, un sentimento così profondo che può essere espresso in parole, versi, musica, canto, pittura, fotografia, arte, gesti, regali, segni, ma addirittura in sospiri, urla, gemiti, silenzi...? Potremmo dire che si tratta della cosa più bella di questo mondo, che nulla come l'amore porta gioia al cuore di chi lo vive, che nel momento in cui lo si vive, sembra un pezzo di eternità crollato dal cielo... Possiamo dire tutto quello che abbiamo trovato scritto sulle carte dei cioccolatini di questo san Valentino appena trascorso, e andrebbe tutto bene: ma l'amore cristiano è anche follia, o "stoltezza", come la chiama Paolo. Del resto, chi ama fino in fondo, non usa ragione fino in fondo; e chi usa ragione, non ama. Su quale base razionale una donna può gettarsi anima e corpo nella vita di un uomo? E in base a quale calcolo esatto un uomo decide di vivere tutta la sua esistenza con una donna?

Se dunque, in amore, fai dei calcoli in base ai quali devi restituire agli altri ciò che ti hanno fatto, nel bene e nel male; se in amore fai dei calcoli economici, in base ai quali se uno ti chiede un vestito gliene dai proprio uno solo; se in amore fai dei calcoli di tempo, per cui se uno ti chiede di fare una passeggiata di mezz'ora con lui, tu sparisci allo scoccare dei trenta minuti; se tutto è basato sulla logica esatta e interessata del "do ut des", del calcolo e del merito, allora, l'amore svanisce, perché non c'è più spazio per la meraviglia e lo stupore.

Ecco: stupore. L'amore deve ragionare con la logica dello stupore, che è meraviglia, capacità di meravigliarsi, saper guardare ogni giorno l'altro diritto negli occhi e scoprire ogni giorno nei suoi occhi un riflesso diverso, un tono di luce nuovo, una speranza in più... L'altro, allora, guardato così, non sarà più un nemico da odiare, anche se lui ci odia; non sarà più un avversario, anche se ci porterà davanti ai tribunali. Sarà sempre e solo qualcuno da amare.

Però va capita una cosa, perché tutto risulti meno gravoso: l'amore non si compra, non si calcola, non si misura. L'amore ti brilla in volto come il sole, e ti piove addosso come la pioggia, indipendentemente dai tuoi meriti, ma per pura grazia di Dio.

E la Grazia di Dio - lo dice la parola stessa - è gratis.

 

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