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TESTO Commento su Matteo 3,13-17

Missionari della Via  

Battesimo del Signore (Anno A) (08/01/2017)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Ecco Gesù all'inizio della missione; dopo 30 anni di vita nascosta, si manifesta a tutti, ed è Dio Padre stesso a dirci chi è: Questi è il Figlio mio, l'amato, in cui ho posto il mio compiacimento! E chi è questo Figlio di Dio, della stessa natura del Padre? È il Dio-con-noi che si mette in fila insieme a quelli vogliono convertirsi: non un lontano signore, ma un Dio umile, che sin dall'inizio si è immerso nelle nostre vicende, si è fatto uno di noi, in tutto simile fuorché nel peccato, abbassandosi, umiliandosi per dirci quanto ci ami e quanto valiamo per Lui!
Quello di Giovanni era un battesimo di conversione, diverso dal nostro: non c'era ancora lo Spirito Santo che toglieva i peccati e trasformava i cuori, rendendoli Sua dimora, ma era un segno che esprimeva la volontà di voler cambiare vita, di voler ritornare sulla via giusta, quella di Dio, pentendosi per tutti i propri peccati. Giovanni è esigente: per salvarsi dal giudizio non basta il gesto dell'immersione (come a dire: faccio la novena, la processione del santo, o anche la comunione e mi sento a posto, mentre poi la mia vita è colma di ingiustizia, impurità, corruzione, menzogna...); non è neppure sufficiente vantare la propria identità di figli di Abramo (della serie, sono cattolico, da piccolo ho fatto il chierichetto, ma non sono praticante!). No, occorre il voler cambiare vita, affidandosi alla misericordia di Gesù, decisi a non sottostare più all'ingiustizia: così Lui, che è buono, ci perdona sempre!
C'era una gran fila di gente che andava da Giovanni a farsi battezzare: prostitute, pubblicani, poveracci qualsiasi, guardati con occhi torvi dai "religiosi benpensanti" del tempo, dei quali nessuno ha accolto la predicazione di Giovanni. E ad un tratto, in mezzo a questa turba di gente, in uno dei punti geografici più bassi della terra, ecco il puro tra i puri, Gesù! Lui non aveva bisogno di chiedere perdono per nulla, anzi, è a Lui che la gente chiede perdono. Eppure si fa uomo in tutto, anche in questo. Gesù non s'inserisce tra quelli che sono sicuri di sé, che si credono giusti e irreprensibili; si mette invece tra i peccatori che vogliono davvero convertirsi. Ci insegna da dove ognuno di noi dovrebbe partire: dal riconoscere il bisogno che abbiamo dell'amore e del perdono di Dio, avendo il coraggio di ammettere e chiamare per nome i propri peccati e i propri fallimenti!
Qui c'è il punto di partenza per fare un vero cammino di fede, per essere liberati dalla schiavitù del male: non far finta di essere a posto, proclamandosi "eternamente innocenti", mentre in realtà si vive una "doppia vita" o una "fede di facciata"; non fuggire dalla propria storia, cercando giustificazioni e "arrampicandosi sugli specchi"; non coprire le proprie dipendenze dicendo: "tanto ne esco quando voglio" (cosa tanto facile da dire quanto falsa), ma riconoscere di aver bisogno di Lui, chiamando per nome i propri peccati e aprendosi all'azione dello Spirito di Dio che ci libera e ci risana, certi di trovarci al cospetto di un Dio d'amore che a ognuno di noi, divenuti suoi figli adottivi col battesimo, dice: Tu sei mio figlio, l'amato, di te mi compiaccio! Coraggio! È paradossale pensare quanta gente, ingannata dal maligno, preferisca rimanere schiava del male e non aprirsi alla Verità, alla luce, all'amore! Perché averne paura?

 

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