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TESTO Fedeli imitatori del Figlio di Dio

padre Antonio Rungi

Battesimo del Signore (Anno A) (08/01/2017)

Vangelo: Mt 3,13-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 13Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

A pochi della solennità dell'Epifania, ci ritroviamo, nuovamente insieme a pregare in occasione della festa liturgica del Battesimo del Signore, che celebriamo in questa seconda domenica del nuovo anno solare 2017 e lo facciamo con la preghiera iniziale della celebrazione eucaristica di questo giorno di festa e di gioia: "Padre d'immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli; concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace".
Questa festa ci sollecita a potenziare un cammino di imitazione di Cristo, che porta ciascuno di noi a conformarci sempre più a Lui, Figlio prediletto del Padre, in cui l'Onnipotente si compiace. A sostenere questo cammino interiore e spirituale ci viene in aiuto la parola di Dio di questa festività. I testi biblici che ascoltiamo hanno tutti attinenza con il significato religioso e spirituale del Battesimo del Signore.
Partendo dalla prima lettura, tratta dal profeta Isaia, la figura di Gesù Messia, l'inviato del Padre, il messaggero di pace e salvezza per tutti gli uomini di questo mondo risalta eminentemente nel brano che ascolteremo. Gesù è il Servo di Javhé, in cui Dio si compiace, Dio, cioè, si manifesta pienamente e realizza la missione di salvezza, persegue la finalità che si era posta inviando nel mondo il suo Figlio Unigenito. Sarà un Messia coraggioso, forte e coerente alla sua missione, finquando non "avrà stabilito il diritto sulla terra".
La sua missione sarà quindi finalizzata a sistemare le cose che non vanno su questa terra e a indicare la strada giusta e vera che conduce al cielo, quella della luce della fede, della speranza e della carità, le tre fondamentali virtù teologali che troviamo sintetizzate nella festa del battesimo del Signore.
Lo stesso salmo 28 è un inno di lode e di gioia al nostro Dio che si eleva dal cuore delle genti che hanno desiderio di dare lode al Signore e riconoscere il Lui la vera Signoria e la guida silente e parlante del creato e della natura, posta in essere dal suo amore creativo e redentivo.
La missione di Gesù, a partire dal battesimo dal fiume Giordano, al quale, il Figlio di Dio, si accosta liberamente, è sottolineata nel testo dell'Atti degli Apostoli di questa festa, speciale, in quanto Gesù non ha ricevuto da Giovanni il Battista il battesimo che noi esseri umani riceviamo, per l'eliminazione del peccato originale, che contraiamo con la nascita, ma un battesimo rivelativo della missione redentiva di Gesù Cristo.
E' San Pietro che, prendendo la parola, si rivolge alla comunità dei credenti, con espressioni che fanno capire sempre meglio, tale missione di Gesù: "Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Nel Vangelo di Matteo, nel brano che descrive e racconta il battesimo di Geù al Giordano, ci riporta al quel momento particolarmente toccante ed emozionante, in cui si incontrano Gesù e Giovanni Battista. Quello che è registrato del loro incontro in questa Vangelo odierno, è poca cosa, ma è sufficiente a comprendere in pienezza il significato di questo gesto fatto da Gesù e che è di insegnamento ad ognuno.
Ciò che avvenne subito dopo, non è altro che la descrizione di una nuova epifania di Gesù al mondo. Infatti, leggiamo che "appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Il battesimo di Gesù al fiume Giordano è anche l'inizio del suo ministero pubblico. Ormai grande, presumibilmente 30 anni, Gesù si assoggetta al rito del battesimo di penitenza praticato dal suo precursore e cugino, Giovanni Battista. Le acque risanatrici del fiume Giordano, certo, non servirono a Gesù, che "pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre".
L'insegnamento che ci viene dal Signore anche in questo ulteriore momento rivelativo della sua natura divina è quello di lasciarci guidare dallo spirito di Cristo, che discese su di Lui, in forma di colomba, proprio dopo aver ricevuto il battesimo di Giovanni Battista, è di una grande umiltà che dovremmo tutti apprendere alla scuola di questo nostro unico maestro di vita e per la vita.
Da pochi giorni è iniziato il nuovo anno solare e nella seconda domenica del cammino temporale che abbiamo iniziato ci serva di aiuto la preghiera che intendiamo rivolgere al cielo, perché questo anno, sull'esempio di Gesù, sia vissuto nell'amore vicendevole e nella pazienza che viene dal cielo. Ci siano di insegnamento le parole di San Paolo: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù". Imparare, sentire come sentiva Gesù, conformare il nostro modo di pensare, di decidere, di agire con i sentimenti di Gesù. Se prendiamo questa strada, viviamo bene e prendiamo la strada giusta. L'altra è la parola di San Gregorio Nazianzeno: "Egli, Gesù, ti vuol bene". Questa parola di tenerezza è per noi una grande consolazione, un conforto e anche una grande responsabilità giorno per giorno" (Papa, Benedetto XVI).

Signore Gesù, ti ringraziamo
per il dono di questo nuovo anno,
che da poco abbiamo iniziato a vivere
nella speranza che possa essere per tutti
un anno di pace, giustizia e serenità.

Signore, non siamo degni di meritare così tanto
dalla tua infinità bontà, che nulla fa mancare
ai nostri passi lungo il cammino quotidiano.

Senza alcuna pretesa da parte nostra
fa' che questo nuovo anno
sia positivo per tutta l'umanità.

A nessuno manchi il cibo quotidiano,
la famiglia, gli affetti e tutto ciò
che è necessario per una degna vita umana.

Scompaiano dal mondo guerre,
odi e violenze di qualsiasi genere
ed inizi un tempo di pace vera per tutta l'umanità,
garantendo a piccoli e grandi
un percorso di vita vera
senza ostacoli di alcun genere.

Non manchi, o Signore,
a noi, tuoi figli, ciò che è necessario
per alimentare il nostro spirito
e sull'esempio di Maria, Madre di Dio,
sappiamo custodire gelosamente, nel nostro cuore,
ogni parola che esce dalla tua bocca
per la nostra santificazione
O Dio d'amore e di tenerezza infinita. Amen

 

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