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TESTO Caro Giuseppe...

don Alberto Brignoli  

IV Domenica di Avvento (Anno A) (18/12/2016)

Vangelo: Mt 1,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 1,18-24

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Caro Giuseppe;

non penso proprio di essere originale, scrivendoti una lettera. Chissà quanti, certamente più autorevoli e famosi di me, l'hanno fatto lungo i secoli. Non importa: di certo, c'è qualcuno che non ti ha mai scritto nulla, perché non ha avuto il tempo di farlo, oppure perché (con rispetto parlando) era analfabeta, o forse perché ha preferito dirti di persona quello che stava accadendo, guardandoti negli occhi. La tua fidanzata, la tua promessa sposa, Maria, quella ragazzina del tuo villaggetto di Nazareth, di cui ti sei innamorato per la sua bellezza, la sua dolcezza, la sua semplicità, la sua illibatezza (tu pensa che lungo i secoli la acclameranno sempre Vergine!), viene a raccontarti - chissà con che trepidazione, poveretta! - che è rimasta incinta, e ovviamente non può essere opera tua, perché se fosse così, lo sapresti, ma soprattutto perché la Legge di Mosè te lo impediva, e tu eri un giusto, e su queste cose non avresti mai trasgredito. A dir la verità, neppure lei hai trasgredito, e te lo ha spiegato molto bene: un angelo si è presentato da lei, l'ha chiamata con un nome strano in greco, "kecharitoméne", cioè che era stata ricolmata di grazia da Dio, il quale l'aveva scelta per divenire madre del Messia. Possibilissimo, per carità, visto che tu, suo promesso sposo, eri originario di Betlemme, la città di Davide, di cui peraltro eri pure discendente: tutto secondo la Legge, ma proprio per questo la cosa sembrava impossibile, visto che ancora non potevate né convivere né tanto meno avere alcun tipo di rapporto. Certo, oggi queste cose fanno sorridere anche i più bacchettoni tra di noi, ma allora le cose erano ben diverse, non c'era tanto da scherzare: si rischiava l'accusa di impurità, se non addirittura di adulterio, e la condanna alla lapidazione era lì, dietro l'angolo.

Ma a quanto pare, l'angelo che si è presentato da lei le aveva spiegato che Dio aveva già pensato a tutto: non avreste assolutamente infranto la Legge perché su di lei sarebbe disceso lo Spirito Santo in persona con tutta la sua potenza, motivo per cui veramente si sarebbe trattato del Figlio di Dio, al quale nulla risulta impossibile, neppure far rimanere incinta una donna in menopausa come Elisabetta, la sua parente di Ain Kharim, sposata con Zaccaria, un matrimonio infelice e senza figli. No, a Dio nulla è impossibile: Maria questo lo sapeva bene, e allora ha detto di sì a questa richiesta così misteriosa e incomprensibile dell'angelo di Dio.

Ok...ma adesso? Come la mettiamo con il parentato, il villaggio, i sacerdoti e gli scribi, pronti subito a cogliere qualcuno in flagranza di reato contro la Legge? Ammettiamo, Giuseppe, che questa storia dell'angelo fosse vera (e già questo, da accettare, non credo ti fosse risultato facile...): qui adesso bisogna fare qualcosa, per lo meno prima che trascorrano velocemente i mesi in cui ancora nessuno si accorge di nulla. Ti sto immaginando, Giuseppe: quante piallate ti sarai dato alle mani, quante martellate sulle dita, quante tavole di legno tagliate storte a causa della tua ansia... "Dio che fa questo proprio a me? Dio che sceglie me (anzi, nemmeno me, la mia promessa sposa) per compiere la promessa di dare un Messia a Israele? Come faranno a credermi gli amici, i colleghi, i pettegoli di Nazareth? Chi crederà mai a questa storia?". No, nemmeno tu ci credi forse: Maria ti ha tradito, Maria ha abusato della tua fiducia, o forse qualcuno le ha fatto del male e l'ha minacciata di non parlare...che ne sai? Immagino le tue notti, a rivoltarti su quello straccio di pagliericcio che avrai avuto per letto, a tormentarti per darti una risposta, a cercare di calmarti senza avere disposizione tutti gli ansiolitici che prendiamo noi...

No, tu non l'avresti mai ripudiata, la amavi troppo, non avresti mai permesso che venisse condannata alla lapidazione, lei e il bimbo che portava in grembo...no, impossibile: da uomo giusto, applichi la Legge, ma con l'amore più grande che si possa immaginare. Decidi di licenziarla in segreto, rompendo il contratto matrimoniale senza dare troppe spiegazioni, così lei avrebbe potuto legalmente cercare di ricostruirsi una vita senza di te, donandosi totalmente a un altro sposo oppure a Dio, visto che era lui il protagonista di tutto e quindi l'avrebbe voluta tutta per sé. E hai deciso di farti da parte, senza clamori e senza caos mediatici: avessi avuto un account di Facebook, l'avresti cancellato, così nessuno avrebbe parlato o sparlato di voi. E lasci tutto nelle mani di Dio.

Il quale, però, decide che adesso è il tuo turno, per cui viene a rimescolare le carte e ti ritira in ballo nella vicenda. Manda da te lo stesso angelo (in una di quelle notti tormentate), ti rispiega tutta la faccenda, ti dice come sono andate esattamente le cose, e ti chiede di salvare la faccia di fronte alla Legge e alla società, ovvero di assumerti la responsabilità di questa paternità (subendo la vergogna perché l'hai fatto prima del matrimonio...), di dare il tuo cognome a questo figlio (così, da buon Messia, sarebbe stato discendente di Davide...ah...tranquillo, che poi troviamo anche il modo di farlo nascere a Betlemme...), di dargli pure il nome, Gesù (un bel nome, vuol dire "il Salvatore"...vedrai che lungo i secoli sarà uno dei nomi più cliccati sul web...), e quindi di portare Maria a casa tua qualche mese prima del previsto.

Certo, umanamente parlando non è una bella cosa. Eppure, l'angelo ti ha detto le due parole più belle che un uomo giusto, onesto, saggio, coscienzioso e profondamente innamorato della sua ragazza, avrebbe voluto sentirsi dire dal suo Dio in quella situazione: "Non temere". Il timore è nemico di Dio, solo l'amore vince sempre. E tu lo sai, perché non hai mai smesso di guardare negli occhi Maria.

Sei grande, Giuseppe, sei il migliore, più grande anche di Giovanni Battista, mi sa: ma a te questo non importa, e senza dire una sola parola, prendi in casa con te la tua sposa e il suo...anzi, il vostro bambino in arrivo.

Grazie, Giuseppe, da parte di tutta l'umanità.

P.S.: mi spiace che abbiano tolto la tua festa dal calendario civile...anche i nostri ragazzi ti avrebbero amato di più, con un giorno in meno di scuola...

 

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