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TESTO Commento su Lc 7, 24-27

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Giovedì della III settimana di Avvento (15/12/2016)

Vangelo: Lc 7,24-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

«Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi del re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: "Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via". Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni».
Lc 7, 24-27

Come vivere questa Parola?
Un altro personaggio di spicco in questo tempo di Avvento è S. Giovanni Battista, il Precursore. In questo giovedì della III settimana la sua figura viene messa in luce in tutta la sua grandezza dallo stesso Gesù, che ne tesse uno splendido elogio.
I discepoli di Giovanni avevano fatto una domanda precisa a Gesù circa la sua identità, come abbiamo visto nella lectio di domenica scorsa. Ora è Gesù a porre la domanda alla folla sull'identità di Giovanni: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Questo interrogativo ritorna per ben tre volte sulla bocca di Gesù. Ma Egli non attende la risposta della folla. È lui stesso a rispondere tessendo l'elogio della grandezza del Battista, che non consiste soltanto nell'austerità della sua vita e nella fortezza del suo carattere adamantino, ma piuttosto nell'aver accolto pienamente la missione di preparare la strada al Messia. Giovanni è venuto per rendere testimonianza a un Altro, non a se stesso. Qui c'è tutta la grandezza del Precursore! Egli si può definire semplicemente come un indice puntato verso il Cristo Signore.
Dopo aver espresso l'elogio su Giovanni, Gesù traccia rapidamente le due posizioni che i suoi contemporanei hanno assunto di fronte a lui e al suo invito pressante alla conversione. Si tratta, in fin dei conti, di atteggiamenti che manifestano la vera disponibilità interiore ad accogliere o meno la volontà di Dio e non soltanto di dare ascolto a un profeta.
Anzitutto il popolo (e i pubblicani in particolare), che hanno accettato il battesimo di penitenza predicato da Giovanni, riconoscendo che Dio si era rivelato nell'inviare un profeta ad annunciare al popolo il giudizio imminente e l'urgenza della conversione.
Gli scribi e i farisei, invece, che hanno rifiutato il battesimo di penitenza, non riconoscendosi bisognosi di penitenza, vanificando in tal modo il disegno misericordioso di Dio su di loro.

In questo tempo di Avvento, in un momento di raccoglimento e di preghiera, mi renderò pienamente disponibile a preparare la via al Signore che viene a salvarmi, docile agli insegnamenti del Precursore (il discorso continua nella lectio di venerdì).

La voce della Liturgia
«Il Cristo fu annunziato da tutti i profeti, la Vergine Madre l'attese e lo portò in grembo con ineffabile amore, Giovanni proclamò la sua venuta e lo indicò presente nel mondo. Lo stesso Signore, che ci invita a preparare il suo Natale, ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode»
Dal prefazio proprio dell'Avvento

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it

 

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