PERFEZIONA LA RICERCA

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Il Precursore

don Walter Magni  

V domenica T. Avvento (Anno A) (11/12/2016)

Vangelo: Gv 1,6-8.15-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,6-8.15-18

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

In questa V domenica di Avvento, ascoltando il Vangelo, ci si rende conto che spesso sappiamo valutare la bontà della luce, il suo valore, perché abbiamo potuto sperimentare quanto è buia la notte ("chi potrebbe conoscere la bontà della luce, se non avesse provato le tenebre della notte?" Origene). L'evangelista Giovanni identifica Gesù, che viene nel mondo come "la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9). Anche Gesù dirà di Sé stesso: "io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).

Le paure che ci abitano
Ricordo il titolo di un libro che mi ha fatto bene: "Le paure che ci abitano" (d. Angelo Casati). Perché ci abita la paura di morire come anche per alcuni la paura di vivere. Paura della povertà, della precarietà e dell'insicurezza. La paura di certe fragilità che tutti ci portiamo dentro. Convinti che nessun miracolo, come un colpo di spugna ci potrà mai risolvere il problema. Mentre a volte solo ci resta, volendo continuare a camminare nella vita, di guardarla in faccia. Senza voler teorizzare che è bene convivere con la paura, sapendo piuttosto affinare l'arma giusta per saperla affrontare.
Qualcuno ha affermato che "Più buia è la notte, più è vicina l'alba" (Daisaku Ikeda). È possibile che dentro certe paure si dischiudano sprazzi di luce? Cosa può mai brillare in certe precarietà e debolezze? "C'è una crepa in ogni cosa ed è da lì che entra la luce" (Leonard Cohen). Qualcuno ha detto che anche la vecchiaia ha un suo fascino, mentre noi a Natale ripeteremo che Dio, nella Sua onnipotenza, S'è reso presente anzitutto nella fragilità di un bambino.
Poi ci sono situazioni così buie che ti tolgono il respiro. Che non danno tregua, soffocandoti dentro la speranza. Ricordo la paura del buio, quand'ero bambino. Ora da adulto m'illudo di dominare l'oscurità con la luce, col clic di un interruttore: ed ecco la luce che irrompe nella notte. Non è così per altre esperienze di oscurità, di paure che se anche capitano agli altri e non a te semplicemente aggiungono una domanda alle tante che già ti portavi dentro: "e se questo fosse capitato anche a me?"

"Luce vera, quella che illumina ogni uomo"
Cosa dice la nostra fede, cosa c'entra Gesù, luce che illumina ogni uomo, davanti a certe tragedie? Davanti alla tenebra che ancora avvolge tanta gente? Se, come dice un poeta, "la vita è una grande avventura verso la luce" (P. Claudel), credo sia un guadagno saper distinguere oggi tra i bagliori improvvisati dei fuochi artificiali, le scintille scoppiettanti dell'illusionista di turno, dalla luce vera, "quella vera che illumina ogni uomo" (Gv1,9). Una luce che di forza propria, non artificiale, vuole scaldarti il cuore e illuminare la tua mente. Una luce così intensa che sola sa fronteggiare certe paure profonde che ci portiamo dentro, illuminando certe notti che sembrano non finire mai.
Ma c'è un'altra paura. Se un bambino piange nel buio della notte lo si puoi capire, ma la tragedia inizia quando un uomo ha paura della luce (Platone). Temendola per chissà quale contorsione della mente, ancora la respinge: "La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta" (Gv 1,5). Anche per te che cerchi di sfuggire dalla luce, la luce vera, "che illumina ogni uomo", viene. Incurante dell'indifferenza e dell'ignoranza. Lui viene ancora, Lui viene sempre. Senza alcuna imposizione. Sicuro che "più forte della morte è l'amore" (Ct 8,6-7a).
Su un giornale avevo letto un titolo strano: "È troppo buia la notte che il Natale deve illuminare". Noi siamo certi che non esiste tragedia, non ci sarà mai un buio tanto tenebroso che non possa essere vinto e annientato da Lui. "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (sl 118,105).

"Testimone della luce"
Ed ecco che ricompare Giovanni il Battista, "un uomo mandato da Dio", dice sempre il Vangelo di Giovanni. E noi abbiamo bisogno, ancora oggi, di uomini mandati da Dio. Che mentre ti stanno davanti subito capisci che c'entrano con Dio. Da come parlano, da come vivono, da come ti guardano. E l'Evangelista continua dicendo anche altro di lui. Come volesse scavare per meglio comprenderne l'identità, la fisionomia profonda. Infatti "non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce". Testimone luminoso perché non è affatto preoccupato di brillare di luce propria. Perché con la luce, con questa luce non è più tempo di scherzare, come qualcosa che si può accendere o spegnere a piacimento. Quando il Battista afferma deciso che "Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me" non fa disquisizioni di pensiero. Non sta esprimendo un'opinione. Semplicemente vuole affermare con chiarezza che prima c'è Gesù, la luce vera, e poi arriva lui, quasi un'ombra che gli si staglia davanti.
Intanto Gesù viene. E io vorrei non aver mai smesso di aver paura del buio per avere ancora il cuore pronto, bruciante del desiderio della Luce. E così prego: "Guidami luce benigna nel buio che mi circonda, / nera è la notte e ancor lontana la Casa. / Sostieni il mio cuore vacillante; / nell'oscurità del cammino guidami Tu. / Non ti chiedo di vedere oltre e lontano; / solo passo per passo ove posare il piede" (John Henry Newman).

 

Ricerca avanzata  (54004 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: