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TESTO Commento su Giovanni 4,5-42

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III Domenica di Quaresima (Anno A) (27/02/2005)

Vangelo: Gv 4,5-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 4,5-42

In quel tempo, Gesù 5giunse a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30Uscirono dalla città e andavano da lui.

31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Dalla Parola del giorno
Dammi da bere.

Come vivere questa Parola?

Una richiesta che affiora alle labbra di Gesù qui, con una donna e per di più samaritana. Due modi di essere (il femminile e l'eretico) che imponevano a un ebreo, tanto più a un Rabbi, di tenersi alla lontana. La stessa richiesta tornerà in un'ora tragica e solenne: quella della croce. Anche qui è Gesù a rivolgerla e a dei pagani, per di più suoi crocifissori. Colui che si è dichiarato la Sorgente da cui sgorga l'Acqua viva dello Spirito, si fa mendicante, infrange tutte le tradizioni e chiede di essere dissetato da coloro che gli Ebrei scansavano con disprezzo. E in entrambi i casi è poi Lui stesso a dissigillare la fonte, la cui acqua disseta per la vita eterna. Dio chiede per dare. Sempre così. Le sue richieste sono per un "di più" di vita per noi. Sollecitazioni che ci spingono a prendere atto di una sete che ci tormenta e che non siamo in grado di lenire con l'acqua dei nostri pozzi (ricchezze, poteri, piaceri, ma anche semplici ed oneste gioie della vita). Il nostro cuore, anche se inconsapevolmente, è assetato di pienezza, di Amore, di Dio. Il richiamo della "Sorgente", se accolto, lascia affiorare questa sete e predispone ad accogliere il dono. "Non sono i sani, ma i malati che hanno bisogno del medico" ha detto Gesù. Per questo è accanto agli ultimi, a chi ha la consapevolezza del proprio "essere peccato", che Egli si fa presente con la sua richiesta-dono. Per questo oggi è presso il nostro pozzo ad attendere che gli chiediamo l'acqua viva.

Oggi, nel mio ritorno al cuore, accoglierò la richiesta di Gesù: "Dammi da bere!", lasciando che, come alla Samaritana, Egli sollevi il velo della mia vita e metta il dito là dove c'è qualcosa da guarire. Con cuore umile e riconoscente pregherò:

Dammi, Signore, l'acqua viva dello Spirito, perché non batta più le strade polverose del peccato e della mediocrità, ma finalmente mi slanci per i tuoi sentieri di luce e di amore.

La voce di un santo vescovo

L'acqua che dà Gesù è un'acqua interiore. Non sgorga dalla roccia, come nel deserto. È lo Spirito Santo, gemente nel cuore di ogni uomo che accoglie Gesù.
Don Tonino Bello

 

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