PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Qo 1,2;2,21-23; Sal 89; Col 3,1-5.9-11; Lc 12,13-21

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)  

CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (31/07/2016)

Vangelo: Qo 1,2;2,21-23; Sal 89; Col 3,1-5.9-11; Lc 12,13-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,13-21

In quel tempo, 13uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».

16Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

La liturgia di questa diciottesima giornata de tempo ordinario ci propone delle letture che caratterizzano questa festività, secondo alcuni, come la domenica "della contestazione", secondo altri, si potrebbe anche appellare come domenica "della vera vita in abbondanza".
Noi siamo, nonostante i tempi incerti, pieni di iniziative per il futuro, che non permette certezza. L'unica certezza che abbiamo è che, come tutte le cose create, corporalmente moriremmo, ma non sappiamo quando. Questo ci dicono le tre letture odierne, perché l'uomo è, come indica il termine ebraico, hebel - radice di Abele, quello assassinato dal fratello -, e significa soffio, alito leggere del respiro, che rapidamente si disperde come il fumo in una giornata di vento. Questo termine è quello che Qohelet usa per indicare che l'uomo è una realtà passeggera di scarsa consistenza, mentre Gesù dice: "Questa notte stressati sarà ri-chiesta la tua vita" per indicare il carattere perituro della nostra vita.
Tutto è vanità questo ci dice Qohelet che corrisponde al latino Ecclesiaste della Volgata. Il tema sviluppato ci dice che nella vita umana tutto è vano, perciò gli sforzi dell'uomo per raggiungere la felicità sono inefficaci, sono hebel, rispetto allo scopo da raggiungere. Tutto nel mondo e nella vita è apparenza, inganno, illusione, finisce. tutto ciò che finisce è nulla solo Dio e i suoi beni eterni sono le cose durature e che danno felicità. I vv. 21-23 il saggio re di Gerusalemme ci dice che è scoraggiante accumulare per gli altri dei beni di cui egli non potrà godere. Ciò avviene poiché la morte priva l'uomo del frutto del suo lavoro a vantaggio degli eredi, mentre colui che ha lavorato rimane senza profitto - "Perciò giunsi a far disperare il mio cuore per tutta la fatica con cui mi ero travagliato sotto il sole".

Il salmo 94 è inno festoso e solenne a lodare, ringraziare il Signore con canti di gioia.
JHWH ricorda a Israele di averlo tratto dalla fornace dell'Egitto con la forza del suo braccio e la gratuità della sua benevolenza. Ma le meraviglie compiute da Dio non appartengono al passato, perché le azioni e le parole di JHWH sono sempre attuali, uguali sia per le generazioni passate che per le future, sono sempre "di oggi".
"Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra.... Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre" ( Dt 4,39-40). Il Signore ci accoglie nella sua casa oggi come allora perché egli vuole guidarci per le sue vie affinché non avvenga come a Massa (= tentazione) e a Meriba (=contesa) dove, nel deserto, avvenne l'indurimento degli ebrei. Là Israele mette alla prova il suo Dio esigente e geloso. Sarà veramente in grado di soddisfare quanto ha promesso?

La purificazione progressiva. Anche san Paolo contesta chi limita il suo sguardo a contemplare le cose della terra e non elevare gli occhi al cielo "dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio". Da qui l'invito a contestare del tutto "l'uomo vecchio", giacché l'esperienza pasquale del battesimo ci fa rinascere uomini nuovi capaci di uccidere ciò che porta con se germi di morte quali: egoismo, passioni insane, parossismo di sesso, "avarizia insaziabile". Se non si rompe in maniera definitiva con tali idolatrie non si diventa capaci di scoprire e gustare i veri tesori. Esiste un passato con cui rompere per entrare in un futuro di gloria preparato da Cristo " assiso alla destra di Dio".
L'uomo nuovo ha nascosta in se la vita di Cristo che manifesta tramite la sincerità e la consapevolezza che la menzogna è la spia che Cristo non è ancora entrato a far parte della nostra esistenza. La lettera ai Colossesi può, in ragione di quanto sopra detto, costituire un invito a non ingannare gli altri mediante una via solamente ed esclusivamente apparente fatta di inganni vicendevoli.

Non è lecito tentare Dio mettendolo dalla propria parte. Gesù contesta il ruolo di arbitro che un tale vorrebbe attribuirgli in una controversia di eredità tra fratelli. Non è stato inviato dal Padre per risolvere i contesti economici di chi che sia, ma è stato inviato per far comprendere a noi, persone dalla dura cervice, che Dio ci ama e che noi, pertanto dobbiamo amarci con amore vicendevole. A Lui i problemi riguardanti l'eredità fondata sull'accaparramento di sostanze non interessano perché sono beni caduchi ed inoltre il suo insegnamento è fondato sulla condivisione. La parabola che dà in risposta a colui che lo voleva arbitro, per questioni ereditarie, non necessita di molte spiegazioni: " Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita." Molti siamo pronti a mostrare che i registi del dare e dell'avere sono in ordine ma ciò che dobbiamo mostrare sono i registri sui quali è scritto ciò che abbiamo fatto della nostra vita, per cosa l'abbiamo spesa.
Gesù non condanna la ricchezza ma censura chi la trasforma in un idolo, contesta chi ritiene che la vita dell'uomo dipende dai suoi beni.

Revisione di vita
- Siamo veramente convinti che per essere "ricchi davanti a Dio" è necessario lasciarci investire totalmente dal suo amore misericordioso?

- Sentiamo di essere uomini nuovi resi tali dal battesimo che ci ha innestato al tralcio che produce vino vivificante anche in ambiente familiare?
- Siamo consapevoli di essere poco più che un soffio che il Creatore ha reso poco meno degli angeli coronandoci di gloria e di amore e facendoci custodi di tutto il creato e anche gli uni degli altri?

Marinella ed Efisio Murgia di Cagliari

 

Ricerca avanzata  (54003 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: