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TESTO Il fariseo e la sgualdrina

don Marco Pozza  

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (12/06/2016)

Vangelo: Lc 7,36-8,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Lei è una di quelle là: del lampione e delle lenzuola, degli spasimi e dei compensi, della carne lurida e della corpulenza eccitante: «Non era una bellezza mozzafiato, ma emanava una potente sensualità, dalla massa dei suoi folti capelli corvini allo scatto delle anche quando camminava» (E. Bunker). Una bagascia d'intrigo, «una donna, una peccatrice di quella città» (Lc 7,36-50): tutti a ridere dei matti in piazza, purché non siamo della loro razza. Il Nazareno accetta con gusto l'invito a cena da un fariseo: "Chissà se saprà che onore gli concedo" - medita tra sé Simone. "Chissà se avrà preparato tutto bene" - ribatte tra sé l'invitato, che in quella spavalderia mostra di starci a piacimento: «Entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola». Certe sfide esigono il faccia a faccia.
Nell'attimo in cui la tenda si gonfia, lei è già entrata. Le uova sono già rotte nel paniere, la faccia di Simone è un circo senza biglietto d'ingresso: "Dove va? Che ci fa? Cacciatela immediatamente! Che vergogna: proprio stasera doveva arrivare questa sfaccendata?" La sfaccendata, la poco-di-serio, la scassata del Vangelo. La storia - quella immensa della salvezza, quella minima di ciascuno - non si cambia chiedendo permesso: «Stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo». Quel Predicatore ramingo, giorni addietro, le confidò segreti nobilissimi, piantò in lei il germe di sogni più grandiosi: le pietre scartate diverranno pietre angolari, roba di sostegno. Nessuna pa-rola le aveva così infiammato il cuore: Lei gli ha dato credito, Lui non l'ha abbindolata. Rannicchiata, gli prende i piedi, ne slaccia forse i sandali, li palpa per bene: passa le dita dentro a quelle dei piedi di Lui. Lui, muto, as-seconda e gode. La furia di Simone è cieca, muta e sorda: "Adesso cosa di-ranno gli altri? Diranno che di notte vado con quelle donnacce. Che l'ho invitata io, che sapevo tutto, che potevo mandarla a casa e non l'ho fatto". La bigiotteria di Simone è roba tarocca, la si riconosce dalla vetrina, tanto fumo e poco arrosto: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». Sembrano una muta di cani inselvatichiti, la finta buona creanza di chi se l'è fatta addosso: «Maestro, dì pure!».
Quando il gioco diventa troppo duro per tutti gli altri, è proprio allora che al Cristo inizia a piacere assai: «Vedi questa donna, (Simone)?» La condanna di Simone inizia dalla vista: dover vedere esattamente quello che si voleva a tutti i costi far stare in ombra. Non mi hai dato l'acqua per i piedi, non mi hai dato un bacio, non mi hai profumato il capo. «Vedi questa donna, (Simone)?»: mi ha lavato i piedi, non ha cessato di ba-ciarmi, mi ha cosparso di profumo. Meno male c'è stata lei, Simone. Al-trimenti sarei stato a disagio con voi, stasera. L'assoluzione è piena. Il fatto, un tempo, sussisteva; ora quel fatto non sussiste più: «Ti sono per-donati i tuoi peccati». Il peccato, oltre al suo lordume, porge il van-taggio di guardare Dio con un occhi nuovi, al pari degli artisti: «Il nostro peccato allora diventa quasi un gioiello (...) Si fa i signori, quando si rega-lano i gioielli, e non è sconfitta, ma gioiosa vittoria lasciare vincere Dio» (Papa Francesco). Certe bagasce, in quanto a cortesia, sono più evolute dei farisei.
Nessun nome sta cucito addosso alla donna: solo informazioni-seconde su ciò che poteva essere stata prima d'allora. Informazioni di prima mano, in-vece, su ciò che, all'indomani di quella cena, divenne: l'incubo di Simone, l'orgoglio del Messia, l'incoraggiamento di tanti. Ammonimento: «Ah! Non insultate mai la donna che cade! Chissà sotto quale fardello quella donna cade» (V. Hugo). Più che del peccato, quella fu donna del ritorno: saputo, forse, da una comare della presenza del Guaritore, colse la palla al balzo per tornare a trovarlo. Per ridargli in profumo ciò che, anzitempo, lui le aveva donato: la leggiadria dell'annuncio che nulla era ancora tutto perduto. Era pronta per assaltare il Regno di lassù: nessuna perla si scioglie nel fango. L'ha capito anche Simone, alla fine.

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