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TESTO Commento su Luca 7,36-8,3

don Michele Cerutti

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (12/06/2016)

Vangelo: Lc 7,36-8,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Natan è inviato dal Signore a Davide perché comprenda il peccato commesso: ha ucciso Uria l'Hittita per prenderne la moglie. Ogni qualvolta l'uomo fa senza Dio compie peccato perché crede con le sue forze di essere padrone e non solo, ma di spadroneggiare anche sulla vita degli altri. Nel compiere questo progetto Natan presenta a Davide ciò che il Signore ha fatto nella vita di Davide stesso. Passando per la via del ringraziamento l'uomo comprende l'errore. Guardando ciò che di bello il Signore compie nella propria vita allora si tocca con mano la grandezza dell'errore. Nel momento stesso in cui si riconosce bisognoso della misericordia di Dio il Signore stesso cancella il peccato. Davide si riconosce bisognoso di questa misericordia.
In filigrana possiamo leggere il Sacramento della Riconciliazione. Sacramento in cui si percepisce la nostalgia di Dio e conseguentemente il desiderio di far parte della comunità cristiana.
Il sacramento della riconciliazione permette di relazionarsi di nuovo con Dio e con i fratelli in una maniera sempre nuova, frutto dell'avere sperimentato la misericordia del Padre.
Il Signore guarda il cuore dell'uomo e nel confessionale è il luogo più bello perché l'uomo aiutato da Dio stesso apre il proprio cuore abitato da ferite. «Non è il peccatore che torna a Dio per chiedergli perdono, ma è Dio che corre dietro al peccatore e lo fa ritornare a Lui». Questa era l'espressione del Santo Curato d'Ars.
Il peccato spezza o allenta il rapporto personale d'amore con Dio e con la Chiesa; quindi è un male, il peggiore di tutti i mali. Tuttavia il peccato non ci toglie la possibilità dell'esperienza di Dio, ma ci apre uno spazio privilegiato per questa stessa esperienza. Il perdono è la realtà nella quale Dio si rende più sensibile al cuore dell'uomo, dove Dio si fa meglio conoscere, perché è lì che si rivela nel modo più sublime l'amore del Padre, un amore che va verso la miseria diventando così misericordia. Nel momento del perdono, mentre misuro l'abisso del peccato, misuro ancor più l'abisso della misericordia che lo inghiotte, e il mio grande peccato non è che una piccola pietra che sprofonda nell'oceano del suo amore.
Al di fuori di questa esperienza, c'è il rischio che la nostra conoscenza di Dio sia frammentaria e contraddittoria. Per esempio, a livello concettuale, la collera di Dio, di cui la Bibbia parla spesso, sembra il contrario dell'amore. Allora ci si chiede: Può amare Dio, mentre è adirato? E la risposta logica sembrerebbe: No! fino a quando non sarà sbollita la sua ira! E invece no! Chi fa l'esperienza della conversione coglie il mistero di una collera che distrugge il male, e, contemporaneamente, di un amore che avvolge, preserva e trasforma chi era affetto dal male.Come il medico combatte la malattia perché ama il malato, così Dio odia il peccato perché ama il peccatore.Al di fuori di questa esperienza c'è il rischio di conoscere il Signore per sentito dire, mentre la parola di Dio ci invita a provare per credere: Gustate e vedete quant'è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia (Sal 34,9). L'ascesi (lo sforzo personale per evitare il peccato e avvicinarsi a Dio), se è priva dell'esperienza penitenziale, può diventare una tensione verso un sistema di giustizia analogo a quello dei farisei. Invece l'esperienza del perdono ci fa capire che è Dio che ci salva. Allora nasce spontanea l'umiltà: l'unica virtù che commuove le viscere della misericordia di Dio perché Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili (1Pt 5,5).
Il brano evangelico proclamato è la dimostrazione evidente. Simone il fariseo ha il cuore abitato da autosufficienza crede di essere giusto e di non aver bisogno di perdono. Quanti cristiani pensono di far a meno del Sacramento della Riconciliazione perché si credono giusti? Una delle espressioni più utilizzate in confessionale è: "Non faccio peccati perché a Messa vado sempre, prego tutti i giorni, parlare non parlo con nessuno, ammazzato non ho ammazzato, rubato non ho rubato". Il peccato di omissione non esiste più. Quanto tempo si sciupa che potrebbe essere messo a disposizione di chi ha bisogno.
Manca un buon esame di coscienza come guida che ci aiuta a comprendere gli errori che si commettono. Allora questo Sacramento diventa il balsamo che cosparge i piedi di Gesù ed è il Sacramento che cancella tutti i peccati.
Come fare questo esame di coscienza? Occorre farsi illuminare dalla Parola di Dio che è come una lama che penetra nelle profondità del cuore. La Parola diventa come uno specchio e ci aiuta a porci gli interrogativi più importanti della nostra vita.

 

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