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TESTO Stando dietro, presso i suoi piedi

don Giacomo Falco Brini  

XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (12/06/2016)

Vangelo: Lc 7,36-8,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Forma breve (Lc 7,36-50):

In quel tempo,36uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».

40Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». 49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Ogni volta che leggo questo vangelo, il cuore e la mente si affollano di tante persone incontrate sulla mia strada. Se fosse possibile farle uscire da me e proiettarle come tanti ologrammi davanti a tutti voi lettori, ve le presenterei con gioia una ad una e vi racconterei volentieri la loro storia. Si tratta di fratelli di cui Gesù parla in una celebre espressione del vangelo. E' una frase di cui mi sono presto invaghito quando da ragazzo ricominciavo a frequentare ambienti di fede: in verità vi dico, i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno dei cieli. Anche oggi questa meravigliosa pagina del vangelo è ben scritta e leggibile nella storia di tanti fratelli.

Gesù andava ovunque venisse invitato. Quel giorno a invitarlo fu Simone dei farisei, gruppo che certamente non amava il Signore. Allora perché invitarlo? Era solo incuriosito dallo strano maestro? Forse il suo cuore si stava aprendo alla sua parola? Oppure voleva solo "studiarne" le prossime mosse, sentendosi con quel gruppo minacciato dal suo ministero? Gesù è a tavola con lui e, molto probabilmente, con altri convitati del gruppo. Irrompe improvvisamente nella scena del racconto una donna, una peccatrice di quella città (v.37). Espressione delicatissima di Luca, ma non ci sono dubbi: è una donna che si prostituisce. Aveva saputo che il Signore era lì. Il vangelo dice solo che vi entra senza invito (e rischiando di essere buttata fuori...). Non una parola, ma con sé un vaso di profumo e poi alcuni gesti lenti, precisi, coinvolgendosi molto emotivamente, verso una parte precisa del corpo di Gesù: stando dietro, presso i suoi piedi (v.38). Cosa ti era successo o donna, da accorrere in quella casa, ospite indesiderata, ma così desiderosa di incontrarti ai piedi di Gesù?

Un giorno predicavo a messa questo vangelo nella piccola cappella di una zona molto povera della periferia di Lima (Perù), dove operavo solo da pochi mesi. Al termine della celebrazione mi ritrovai a conoscere un gruppetto di giovani. Fra essi c'era una ragazza sui 15-16 anni, bella e dal sorriso molto bello. Ma, non so perché, più guardavo quel sorriso, più avvertivo negli occhi della giovane qualcosa che non andava. Solo qualche giorno dopo mi chiese di parlare. La conversazione diventò inaspettatamente una confessione. Afferrando e stringendomi forte la mano mi chiese a proposito del vangelo ascoltato: "padre, davvero Gesù perdonò quella donna che piangeva ai suoi piedi?..." Le dissi semplicemente che era scritto proprio così, anzi, aggiunsi che il Signore la amava moltissimo. Ma non terminai di parlarle che la ragazza scoppiò in un lungo pianto. Da alcuni mesi infatti, essendo povera, stava vendendo il suo giovane corpo per avere qualche soldo per sé. Dopo quella confessione, compreso che Dio ci teneva molto a lei, non lo fece più.

Simone vide tutta la scena. Ma non vide dentro il cuore di quella donna. Vedere dentro il cuore umano è cosa possibile solo al Signore Gesù e a coloro cui Egli lo concede, se ci si decide a seguirlo sulla via dell'amore. Solo che, se non batti quella strada, finisci per battere la strada del giudizio che ti convince erroneamente di essere dalla parte di Dio, come se Lui fosse un essere che accoglie e approva alcuni che si attengono alle regole e allontana da sé altri che le trasgrediscono (v.39). La genialità divina di Gesù che vuol condurre alla conoscenza di Dio anche il presuntuoso fariseo, imbastisce ad arte una piccola parabola che lo intrappola in una domanda: chi di loro dunque lo amerà di più? (vv.41-43). Simone risponde bene. Adesso tocca a lui aprire il cuore alla lezione di Gesù e di quella donna. Altrimenti nel mistero di Dio non ci entra e non lo conoscerà mai. La vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non...lei invece...tu non...lei invece...tu non...lei invece (vv.44-46). Il messaggio è chiaro: a Dio, di noi, interessa solo l'amore. E l'amore, dicono nelle loro lettere gli apostoli Pietro e Giacomo, cancella una moltitudine di peccati. Attenzione perché la nostra salvezza non si gioca nell'evitare a tutti i costi il peccato, ma nel credere nella Misericordia di Gesù che ha già pagato per il mio peccato. Perciò S.Paolo giunge a dire ai Galati, nella odierna 2a lettura, che oramai vive la sua vita nella fede del Figlio di Dio che l'ha amato dando se stesso per lui e che non vuole rendere vana la grazia di Dio, perché se la sua salvezza venisse dall'osservanza della Legge allora Cristo è morto invano (Gal 2,20-21). Solo se si è fatta l'esperienza della misericordia di Dio nella propria vita, si può amare veramente/gratuitamente i fratelli. Diversamente, li stiamo amando per qualche tornaconto o cercando religiosamente solo noi stessi. Inoltre, per quel che comprendo dai vangeli, dobbiamo dire che nella vita ci possono essere in giro tante persone apparentemente molto pie che consideriamo sante magari perché non cadono in gravi peccati, ma che in realtà non sono nemmeno entrati nel regno di cui ci parla Gesù; mentre possono esserci tanti la cui vita è incorsa in vicende di peccato grave, ma che amano con tale sincerità e intensità il Signore da essere sante senza che ce ne accorgiamo. Quanto è diverso il Signore da come lo pensano e lo dipingono gli uomini! Quanto è diverso il Signore da come lo vorrebbero! Davvero pubblicani e prostitute ci precedono nel regno di Dio!

Ma Egli disse alla donna: la tua fede ti ha salvata; va in pace! (v.50). Laddove l'occhio umano e religioso vedeva solo una specie di donna (v.39), l'occhio di Dio vedeva una signora dalla fede ammirabile. Come gli occhi di Papa Francesco, che ci invitano da tempo a riscoprire il vero volto di Dio, specialmente in quest'anno giubilare in corso. Sentite cosa racconta lui stesso nel libro-intervista Il nome di Dio è Misericordia (pp.73-74), ricordando un episodio della sua vita di pastore. "Al tempo in cui ero rettore del Collegio Massimo dei Gesuiti e parroco in Argentina, ricordo una madre che aveva dei bambini piccoli ed era stata abbandonata dal marito. Non aveva un lavoro fisso, riusciva a trovare dei lavori saltuari soltanto qualche mese all'anno. Quando non trovava lavoro, per dar da mangiare ai suoi bambini faceva la prostituta. Era umile, frequentava la parrocchia, cercavamo di aiutarla con la Caritas. Ricordo che un giorno - eravamo nel periodo delle festività natalizie - è venuta con i figli al Collegio e ha chiesto di me. Mi hanno chiamato e sono andato a riceverla. Era lì per ringraziarmi. Io credevo che fosse per il pacco con i generi alimentari della Caritas che le avevamo inviato: "Lo ha ricevuto?", le ho chiesto. E lei: "Sì, sì, la ringrazio anche per quello. Ma io sono venuta qui per ringraziarla soprattutto perché lei non ha mai smesso di chiamarmi "signora". Sono esperienze dalle quali uno impara quanto sia importante accogliere con delicatezza chi si ha di fronte, non ferire la sua dignità. Per lei il fatto che il parroco, pur intuendo la vita che conduceva nei mesi in cui non poteva lavorare, continuasse a chiamarla "signora" era importantissimo tanto quanto, o forse di più, quell'aiuto concreto che le davamo".

Dio ci faccia la stessa grazia che fiorì nel cuore della donna del vangelo. Possa rivelarci il suo segreto, quello che la portò a stare dietro, presso i suoi piedi: il luogo dove si impara a conoscere il Signore e si diventa poco a poco suoi discepoli.

 

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