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TESTO Commento su Lc 7,11-13

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

X Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (05/06/2016)

Vangelo: Lc 7,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 7,11-17

In quel tempo, 11Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. 12Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. 13Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». 14Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». 15Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. 16Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». 17Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: " Non piangere!"
Lc 7,11-13

Come vivere questa Parola?
Il nostro Dio è il Dio degli incontri. Mentre cammina per le strade della sua terra incrocia o si affianca sempre con qualcuno. Questa è la volta di un corteo funebre. Portano al sepolcro un giovane, figlio di una vedova. Lo sguardo di Gesù si posa sul volto della madre e "avendola veduta, mosso a compassione verso di lei. Le disse: Non piangere più". All'atteggiamento di compassione segue il gesto di misericordia. Tocca la bara ed ecco il miracolo: "il morto si sollevò a sedere e si mise a parlare. Gesù lo restituì a sua madre".
Altri episodi del Vangelo obbediscono a questa regia sobria e concreta. Il Maestro si accorge di una sofferenza, di un disagio, di una morte. Immediatamente cerca di consolare: vedi le sorelle di Lazzaro, il centurione, Maria di Magdala e altri, ma non si ferma alle sole parole, agisce, risana, risuscita. Fa' misericordia.

Nella preghiera di oggi chiederò al Signore di concedermi quella vicinanza che va oltre le parole e arriva al cuore con gesti di bontà.

La voce di una convertita
(Preghiera sul metro di Parigi)
Signore, questo bambino quasi grigio, tant'è pallido: ecco i miei occhi perché tu lo guardi.
Quest'uomo così stanco: ecco il mio corpo perché tu gli dia il mio posto, e la mia voce perché tu gli dica dolcissimamente; "Siediti".
Questo ragazzo così fatuo, così sciocco, così duro: prendi il mio cuore per amarlo con esso, più fortemente di quanto non gli sia mai accaduto.
M. Delbrel

Sr Graziella Curti - direttice@fmamelzo.com

 

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