TESTO Commento su Lc 9, 11-14; 16

«Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: "Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta". Gesù disse loro: "Voi stessi date loro da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente". C'erano infatti circa cinquemila uomini [...]. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla».
Lc 9, 11-14; 16

Come vivere questa Parola?
In questa Domenica la Chiesa celebra una delle solennità più care alla devozione del popolo cristiano: la Festa del Corpus Domini. Mai come in questi anni l'Eucaristia è stata messa "al centro" dell'attenzione della Chiesa e ad essa sono stati dedicati vari importanti Congressi eucaristici nazionali, che hanno segnato in positivo il cammino della Chiesa italiana. Le brevi suggestioni che propongo, fanno riferimento al Vangelo odierno e ruotano attorno ad alcuni verbi importanti che appaiono nella "moltiplicazione dei pani" descritta da Luca.
- Il primo di essi appare nel v. 11 (e purtroppo omesso nel brano liturgico): è il verbo "accogliere": «Egli le accolse (le folle) e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure». Questo verbo (apodéchomai) è caratteristico e proprio di Luca, perché nel Nuovo Testamento si trova soltanto nelle sue due opere (il Vangelo e gli Atti degli Apostoli). Esso ci mostra l'ampiezza del cuore di Cristo che accoglie tutti i bisognosi delle sue cure al suo banchetto, e già fin dall'inizio della moltiplicazione dei pani. Raggiunto dalle folle che lo cercano, Gesù non le respinge e non fugge, ma le accoglie con squisita ospitalità.
- Gli altri due verbi che voglio evidenziare sono in antitesi tra loro. Il primo è usato da Gesù nell'imperativo rivolto ai suoi discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare». Invece i discepoli rispondono al Maestro: "a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente". L'ordine impartito loro dal Signore li lascia sconcertati, perché intravvedono in esso l'unica possibilità voluta da Gesù, che era quella di condividere con le folle le loro povere risorse: cinque pani e due pesci. I discepoli invece prospettano una seconda possibilità, irrealizzabile: andare a comprare il cibo per la gente. Per Gesù il comprare dei discepoli va sostituito con il dare, con il condividere, perché la pura logica del comprare crea i ricchi e i poveri, gli affluenti del benessere e i poveri in canna!
- L'ultimo verbo da evidenziare è, alzare gli occhi al cielo: "Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo" (anablépsas). Si tratta di un gesto simbolico chiaro che rompe la linea puramente orizzontale del racconto. Gesù non si presenta come il solo protagonista che fa spettacolo, ma come il Figlio del Padre totalmente abbandonato alla sua Volontà, che ha bisogno della anche condivisione di tutti.

La voce del Catechismo della Chiesa Cattolica
«(L'Eucaristia) è fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Nell'Eucaristia toccano il loro vertice l'azione santificante di Dio verso di noi e il nostro culto verso di lui. Essa racchiude tutto il bene spirituale della Chiesa»
Catechismo della Chiesa Cattolica. Compendio, num. 274

Don Ferdinando Bergamelli SDB - f.bergamelli@tiscali.it