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TESTO La vostra luce, le vostre opere, la gloria del Padre

don Roberto Rossi  

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V Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (06/02/2005)

Vangelo: Mt 5,13-16 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,13-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

Dopo le beatitudini Gesù coinvolge direttamente i suoi ascoltatori e in particolare i suoi discepoli. Ripetutamente si rivolge loro dicendo: "Voi siete." E' il Signore che parla alla sua comunità, alla Chiesa. E noi possiamo pensare alla comunità di Matteo, di origine ebraica: si tratta di una comunità di poveri, di una comunità perseguitata, odiata e radiata dal proprio popolo, ostacolata nel suo annuncio del vangelo di Gesù. Ma il discepolo, nella sua convinzione e mitezza, ha la certezza di essere parte del nuovo popolo di Dio, continuatore di quell'opera di salvezza preannunziata dai profeti e che trova in Gesù il suo compimento.

Gesù dice ai suoi: "Rallegratevi e gioite", non perdetevi d'animo perché "voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo".

Così viene pensata la comunità cristiana nel vangelo di questa domenica: essa è presentata nel suo rapporto con gli uomini, una comunità che vive nel mondo e per il mondo, come riserva di speranza per esso.

Il discorso della montagna è rivolto prima di tutto ad una comunità; non lo si può vivere da soli, siamo chiamati a viverlo insieme. La comunità cristiana è una famiglia di fratelli: al suo interno si vive un rapporto forte con Dio che è Padre e quindi si realizza un rapporto forte con i fratelli. La comunità cristiana diventa così fermento e speranza per l'intera umanità, perché di questo ha bisogno il mondo.

Dice Gesù: "Voi siete il sale della terra", e il sale dà sapore.

"Voi siete la luce del mondo", e la luce dà il senso della vita, la saggezza.

Essere luce ed essere sale significa dare significato e speranza, aiutare le persone a rispondere alle grandi domande che tutti ci poniamo: che senso ha la vita? Dove va il mondo? I cristiani aiutano in questo.

Ed è commovente pensare che Gesù dà ai suoi discepoli la sua stessa missione: Lui che ha affermato: "Io sono la luce del mondo", dice a tutti noi: "Voi siete la luce del mondo". La stessa cosa, la stessa missione, perché gli uomini nostri fratelli hanno bisogno di luce, di grazia, di forza, di salvezza.

Il cristiano e la Chiesa intera devono fare attenzione a non perdere il loro sapore, la loro luce, non devono nasconderla, ma esprimerla in modo che tutti possono essere aiutati.

Il sale e la luce non hanno senso per sé, ma sono per gli altri. Il cristiano e la Chiesa sono costituiti sale e luce per aiutare gli altri, per vivere per gli altri: in questo si realizza l'individuo e la comunità. Io sono cristiano quando vivo per gli altri, sono Chiesa quando sono sacramento di luce e di grazia per l'umanità.

Dice Gesù: "Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli".

E' un insegnamento molto semplice e concreto: la luce sono le opere buone e vedremo come la parola di Dio ci indica opere concrete che tutti possono fare. C'è una sottolineatura che Gesù fa: quando facciamo delle opere, quando gli altri possono vedere queste opere, che non siano mai per noi, per un onore, una stima, un sentirci particolarmente buoni e a posto, ma tutto deve essere per la gloria del Signore, cioè noi e gli altri dobbiamo cercare solo di amare il Signore, di adorarlo, di estendere il suo regno, di seguirlo ovunque ci indica di andare oltre a quello che facciamo. Gloria e ringraziamento al Signore perché è Lui che ci dà la forza e la grazia di ogni azione; gloria a Lui, per lottare contro la tentazione del fariseismo o dell'orgoglio e dell'autocompiacimento, che non solo non aiutano ad avvicinare a Dio, ma possono allontanare da Lui; gloria a Lui, perché solo Lui è il nostro tesoro e la nostra gioia.

S. Paolo nella sua lettera ci ricorda la saggezza, cioè il sapere che tutto è dono di Dio per gli altri e così si santifica il nome di Dio.

Nel brano del profeta Isaia sono usate le stesse parole e gli stessi inviti, anzi troviamo negli esempi riportati l'insegnamento concreto come e quali opere buone compiere.

"Spezza il tuo pane all'affamato, introduci in casa i miseri, senza tetto, vesti chi è nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente. Così la tua luce sorgerà come l'aurora.

Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito, il parlare empio, se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce. Ora comprendiamo cosa significa essere luce del mondo! Allora "ti seguirà la gloria del Signore e quando lo invocherai e implorerai aiuto, Egli ti risponderà: Eccomi".

Se siamo sinceri, nel nostro esame di coscienza, dobbiamo dire che siamo poco luce, che siamo tenebra e forse notte fonda, pensando a quanto poco spezziamo il pane con gli affamati, quanto poco introduciamo in casa i miseri e i senza tetto. a livello individuale, familiare, sociale. Però questa è la strada della vita per tutti: questa è l'opera che ci è davanti oggi più che mai e che vogliamo compiere.

Dobbiamo togliere l'oppressione, l'ingiustizia, dobbiamo lavorare per la pace e la dignità di ogni persona; dobbiamo impegnarci per togliere la fame, le malattie, gli sfruttamenti.

Queste sono le opere che diventano luce.

Oggi è la Giornata per la Vita. Si è luce quando si accoglie la vita, quando si ama e si serve la vita in ogni sua età. Molte volte si sottolinea il sacrificio, le responsabilità, gli interrogativi. No, non c'è nulla di più bello di una vita che inizia a esistere, che nasce, che cresce, che può giungere fino ad età avanzata. Dobbiamo avere un concetto molto alto della grandezza della vita: essa è un valore assoluto. Così va accolta, va difesa, promossa, realizzata. "L'uomo vivente è la gloria di Dio".

 

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