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TESTO Se tu conoscessi il dono di Dio - secondo il rito ambrosiano

don Romeo Maggioni  

II Domenica di Quaresima (Anno A) (20/02/2005)

Vangelo: Mt 17,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 17,1-9

In quel tempo, 1Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

della Samaritana - Dt 5,1-2.6-21 – Rm 13,7-14 – Gv 4,5-42

L'itinerario quaresimale ambrosiano è tipicamente una catechesi battesimale, un cammino per la scelta di Cristo. Al centro dei vangeli di queste domeniche sta sempre la parola forte di Gesù che esprime la sua identità: "IO SONO", a partire da situazioni e domande esistenziali: la sete, la libertà, la luce, la vita...

Oggi Gesù si presenta come l'acqua viva che disseta pienamente l'uomo, oltre ogni suo sogno: "fino alla vita eterna".

Emblematica è la figura di una donna che va in cerca di soddisfazioni (tipo di ogni amore ..!) e ne rimane delusa. Ben più grande è la sete dell'uomo: "noi abbiamo cisterne screpolate!", dice Geremia (cfr. 2,13). Gesù è il solo e unico Salvatore: "Noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo". Questa è la scelta del battesimo.

1) L'ITINERARIO

Interessante è il cammino che Gesù fa compiere alla donna perché giunga alla fede. Si presenta stanco (..di ricercare noi!) ed è già là ad attenderla! "Dammi da bere". Sua è sempre l'iniziativa. Sua è la delicatezza di coinvolgerci, anzi di sembrare d'aver bisogno di noi. Anche la Madonna a Lourdes disse a Bernadette: "Volete farmi il piacere di venire qui..!", quasi sia Dio a chiedere all'uomo il piacere di essere amato e salvato! Trova l'uomo supponente: "Non hai il secchio". Io ho la scienza, la tecnologia e il progresso.., io so quel che mi disseta! E' l'orgoglio (o l'illusione) dell'autosufficienza del mondo pagano, il vero e profondo peccato dell'uomo di sempre.

"Se tu conoscessi.., e chi è che ti chiede da bere". La nostra tragedia è che non conosciamo il Dono di Dio, non abbiamo mai preso Lui sul serio, quasi sia un optional per anime pie, o .. per bambini della prima Comunione! Invece è qualcosa di decisivo per la vita. "Ho un'acqua che disseta pienamente". Tutte le esperienze umane anche le più fortunate non riempiono il cuore. "Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te". Anzi il Dono di Dio supera ogni aspettativa: "Disseta per la vita eterna", perché - senza averne spesso chiara coscienza - siamo fatti per l'infinità, per la totalità, per l'eternità. Se conoscessimo quest'acqua, saremmo noi a cercarla. Si lamentava Agostino: "Tardi ti ho conosciuto...", dopo aver girato molte botteghe in cerca di ciò che lo poteva saziare. Quest'acqua viva è un tesoro e una perla così preziosa che merita ogni sacrificio pur di possederla (cfr. Mt 13,44ss). Noi invece andiamo a mendicare altre acque, magari i maghi.., o le sette!

"Dammela quest'acqua..!". Dove si trova questa salvezza? Certamente nella storia, perché "la salvezza viene dai Giudei" e nell'evento di Gesù di Nazaret, con i fatti da lui compiuti nella terra di Israele. Ormai però è superato ogni dove, perché IO SONO (cioè Jahvè) è qui: "Sono io, che ti parlo"! Il Messia sono io. Gesù è il pozzo che dà acqua per la vita eterna. La Chiesa, con i suoi sacramenti, è la contemporaneità di Cristo per ogni generazione di uomini che lo cercano con cuore sincero.

2) IL DONO

Il Dono per gli ebrei era la Torah. Lo richiama la prima lettura. I dieci comandamenti sono riassunti nella legge della carità: "Pieno compimento della legge è l'amore" (II lett.). E' premessa necessaria. Ma la vera novità della religione portata da Cristo è lo Spirito, perché Dio è Spirito. Lo Spirito santo ricevuto nel battesimo ci fa e ci fa vivere da figli di Dio. L'acqua è segno dello Spirito. Dichiarò solennemente un giorno Gesù: "Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui" (Gv 7,37-39).

Paolo dice: "Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!" (Rm 8,15). E' tutta qui la specifica novità della nostra fede: ci pone davanti a Dio come figli in un atteggiamento di serena fiducia e confidenza. "Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio" (Rm 8,16). Si tratta non di nostre ipotesi mitizzate, ma vero coinvolgimento nelle relazioni divine per l'opera dello stesso Spirito. Ormai questa è la nuova legge e la nuova forza dell'agire: "poiché la legge dello Spirito che dà la vita in Cristo Gesù ti ha liberato.." (Rm 8,2). E' la vera e autentica religione: "E' giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità".

"In spirito e... verità", significa con cuore di figli e con la forza dello Spirito. Questo stesso stile deve avere la preghiera del cristiano. "Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo stesso Spirito intercede con insistenza per noi con gemiti inesprimibili: egli intercede per i credenti secondo i desideri di Dio" (Rm 8,26-27). Con tutto il rispetto per ogni forma personale di preghiera sincera - e di ogni forma sincera di culto a Dio - qui ci troviamo però oggettivamente avvantaggiati, perché è Dio stesso a pregare nel nostro cuore per noi e con noi!

I campi già biondeggiano, pronti per la mietitura. E' uno sguardo d'ottimismo quello suggerito da Gesù. Sembra non sia poca e non proprio così indisposta la gente che aspetta di conoscere il vangelo. Ripeteva Gesù che "la messe è molta": il bisogno profondo di Dio c'è ancora e abbondante. Sono gli operai ad essere pochi. Gesù ha seminato e semina sempre; tocca agli apostoli, a noi, continuarne la sua opera e fare il raccolto. La samaritana finisce per divenire apostola, con successo, perché ha saputo portare a Gesù tutto il suo intero paese!

 

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