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TESTO Siate pazienti

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

III Domenica di Avvento (Anno A) - Gaudete (12/12/2004)

Brano biblico: Gc 5,8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,2-11

In quel tempo, 2Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 4Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. 6E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

7Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! 9Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 10Egli è colui del quale sta scritto:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero,

davanti a te egli preparerà la tua via.

11In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

Dalla Parola del giorno

Siate pazienti, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina (Gc 5,8)

Come vivere questa Parola?

In una liturgia che è tutto un invito alla gioia, si inserisce questo brano della lettera di Giacomo con la sua esortazione alla pazienza. Ciò che immediatamente segue: "rinfrancate i vostri cuori", lascia trapelare, senza possibilità di equivoco, che non siamo sollecitati a una passiva rassegnazione di fronte all'ineluttabile trionfo del male, bensì a una serena attesa, sostenuta dalla certezza che il "Signore è vicino". E ancora, non si tratta dell'inerte attesa di qualche intervento miracolistico o di un futuro tutto e unicamente proiettato nell'al di là. No! Il Signore ogni giorno viene nella nostra vita, sempre è con noi per sostenerci nella costruzione di un mondo in cui le "steppe", i "deserti" infecondi dell'egoismo e dell'odio fioriscano in amore. È qui che torna quanto mai opportuno l'invito alla pazienza. Le costruzioni dell'amore vengono su, pietra dopo pietra, sul fondamento del rispetto reciproco, del perdono che fa cadere diffidenze e paure, del dono gratuito, delle convinzioni maturate lentamente nel dialogo sereno e aperto... In fondo è la pazienza che sperimentiamo ogni giorno nei nostri riguardi da parte di Dio. Non ha Egli la pazienza dell'attesa di fronte alle nostre resistenze, chiusure, impennate? A noi è richiesto di adottare lo stesso atteggiamento sia riguardo alle nostre ricorrenti cadute e insuccessi anche nella vita spirituale, sia riguardo agli altri.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, vaglierò la consistenza della mia pazienza, chiedendomi: come reagisco di fronte alle mie cadute? Le considero come un retaggio della mia natura ferita dal peccato e quindi me ne umilio davanti a Dio chiedendogli di aiutarmi? O piuttosto mi indispettisco con me stesso? E di fronte alle fragilità degli altri, soprattutto di chi mi vive accanto, so essere comprensivo e pronto a dare una mano per rialzarsi?

Donami, Signore, la pazienza che non disarma di fronte al male che scopro in me e intorno a me, ma senza pretendere il tutto subito.

La voce di un Padre Apostolico

Armatevi di pazienza, diventate la nuova creatura nella fede che è la carne del Signore, e nella carità che è il sangue di Gesù Cristo. Nessuno nutra qualche rancore contro il suo prossimo.
S.Ignazio di Antiochia

 

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