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TESTO Testimoni e missionari dell'amore di Gesù, della misericordia del Padre

don Roberto Rossi  

Ascensione del Signore (Anno C) (08/05/2016)

Vangelo: Lc 24,46-53 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,46-53

46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Celebriamo l'Ascensione di Gesù al cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua. Gli Atti degli Apostoli raccontano questo episodio, il distacco finale del Signore Gesù dai suoi discepoli e da questo mondo. Il Vangelo riporta la gioia degli apostoli, in attesa dello Spirito Santo, per essere in grado di andare a predicare ai popoli la conversione, il perdono dei peccati e a testimoniare con la vita l'amore del Signore.

Gesù parte, ascende al Cielo, cioè ritorna al Padre dal quale era stato mandato nel mondo. Ha compiuto la sua missione, ora torna al Padre. Ma nello stesso tempo Egli rimane per sempre con noi, in una forma nuova. Con la sua ascensione, il Signore risorto attira lo sguardo degli Apostoli - e anche il nostro sguardo - alle altezze del Cielo per mostrarci che la meta del nostro cammino è il Padre. Lui stesso aveva detto che se ne sarebbe andato per prepararci un posto in Cielo.

Tuttavia, Gesù rimane presente e operante nelle vicende della storia umana con la potenza e i doni del suo Spirito; è accanto a ciascuno di noi: anche se non lo vediamo con gli occhi, Lui c'è! Ci accompagna, ci guida, ci prende per mano e ci rialza quando cadiamo. Gesù risorto è vicino ai cristiani perseguitati e discriminati; è vicino ad ogni uomo e donna in tutti gli aspetti della vita, quelli belli e quelli delicati. Gesù è davanti al Padre, sempre pronto a intercedere per noi. Mostrando le sue piaghe che hanno meritato la salvezza degli uomini e il Padre riversa su di noi la sua misericordia infinita. "Il Padre sempre perdona, perché guarda le piaghe di Gesù, guarda il nostro peccato e lo perdona". (papa Francesco)

Gesù è presente anche mediante la Chiesa, che Lui ha inviato a prolungare la sua missione. "Riceverete la forza dello Spirito Santo e mi sarete testimonia Gerusalemme, in tutta la giudea, la Samaria, fino ai confini del mondo".

La comunità cristiana è l'insieme dei fedeli che sono mandati "in missione", ad annunciare e testimoniare con le opere e con le parole l'amore infinito di Dio e la sua misericordia. Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini, nella vita nuova (la vita nell'amore) su questa terra e nella vita delle pienezza eterna.

L'ultima parola di Gesù ai discepoli è il comando di partire: "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli". È un mandato preciso, non è facoltativo! La comunità cristiana è una comunità "in uscita", "in partenza". Di più: la Chiesa è nata "in uscita". E voi mi direte: ma le comunità di clausura? Sì, anche quelle, perché sono sempre "in uscita" con la preghiera, con il cuore aperto al mondo, agli orizzonti di Dio. E gli anziani, i malati? Anche loro, con la preghiera e l'unione alle piaghe di Gesù.

Ai suoi discepoli missionari Gesù dice: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Da soli, senza Gesù, non possiamo fare nulla! Nella vita e nell'opera missionaria non bastano le nostre forze, le nostre risorse, che pure dobbiamo impiegare pienamente. Senza la presenza del Signore e la forza del suo Spirito la nostra vita è fragile, il nostro impegno debole. Ma Gesù è con noi; lo Spirito, che Lui sempre ci dà, è la nostra forza, la nostra gioia.

 

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