TESTO Beati voi... Rallegratevi ed esultate
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IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (30/01/2005)
Vangelo: Mt 5,1-12a

In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
3«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
5Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Dalla Parola del giorno
Beati voi...Rallegratevi ed esultate.
Come vivere questa Parola?
Un grande scrittore francese, Bernanos, in uno dei suoi romanzi, racconta di un ateo che, durante una celebrazione liturgica nel giorno dedicato a Santa Teresa di Lisieux, la piccola santa della gioia, sale sul pulpito ed apostrofa l'assemblea dicendo: "Cristiani! Ma dove diavolo la nascondete voi la vostra gioia?".
Non giunge forse come una frecciata tesa contro i credenti l'ironia amara di questa domanda? Eppure tutta la Scrittura gravita attorno un annunzio pregno di gioia: "Rallegratevi ed esultate...Beati voi...". E ben sappiamo che è il Regno il motivo ultimo della nostra letizia. Quel regno che per secoli i nostri Padri hanno atteso come causa di giustizia per il popolo e salvezza per i figli dei poveri.
Ebbene questo Regno ora è qui! E' Gesù tra noi. Perché allora la nostra gioia talvolta è così tiepida e smorta da sembrare pia rassegnazione e immane fatica? Semplice: probabilmente non teniamo in gran conto che il Regno è iniziativa di Dio, gratutita e incontrovertibile. E abbiamo abbassato la temperatura dell'amore alla freddezza dell'osservanza nella rigidità di un volontarismo che fiacca e deprime. Invertiamo la marcia allora e convertiamoci alle beatitudini del Regno, dono gratuito che attende solo d'essere accolto con fiducia.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò di riaccordare il cuore al Vangelo accogliendolo come lieta notizia e sorgiva inesauribile di vita beata.
Tu, Dio, sei entrato nella mia storia come bella notizia, evento gratuito di salvezza e causa di gioia profonda. Liberami dalle strettoie di una religiosità senz'anima, curva sotto il peso della legge, contratta nello sforzo e incapace di sereno e fiducioso abbandono.
La voce di un grande poeta e uomo spirituale
Mi hai fatto povero / tra il sorriso delle stelle, / mi hai dato un cuore / mendicante per le strade...
Passai ramingo di porta in porta / e, quando la mia borsa si riempiva, / tu mandavi a derubarmi.
Al termine della lunga mia giornata / vengo a lagnarmi alla soglia / della tua ricca casa: ecco la mia sporta vuota!
Ti vidi allora scendere / a prendermi per mano / e mi ritrovai seduto / accanto a te sul trono.
Rabindranath Tagore