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TESTO Commento su At 2,1-11; Sal 103; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23-26

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Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (15/05/2016)

Vangelo: Gen 11,1-9; Sal 32; Rm 8,22-27; Gv 7,37-39 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-16.23-26

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

La liturgia di domenica scorsa si snodava tutta intorno alla figura del Cristo che avvolto da una nube ascendeva al cielo.
Cristo siede ora alla destra del Padre, ma continua la sua missione nella Chiesa attraverso lo Spirito. Bellissima l'immagine dei discepoli, uomini di Galilea, che alzano lo sguardo al cielo e sono sbalorditi perché non vedono più il Cristo: solo lo Spirito farà loro capire la presenza perenne di Cristo nel mondo. Come lo avete visto salire al cielo così lo rivedrete, quando verrà nuovamente.

La liturgia di questa domenica non vuole tanto essere la celebrazione di una festa che gli ebrei celebravano cinquanta giorni dopo la Pasqua, ma quella del mistero della morte e risurrezione di Cristo che è sempre presente nella Chiesa per opera dello Spirito Santo che agisce costantemente in essa. Tutta la liturgia odierna ci presenta il Padre che diffonde sulla sua Chiesa sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, che è il solo che può essere il tramite fra Dio e l'uomo.

Nella prima lettura, tratta dal libro degli Atti, l'apostolo Luca ci ricorda come lo Spirito del Signore scende sulla comunità degli apostoli e, illuminando le loro menti ed i loro cuori, li rende capaci di annunciare il Vangelo a tutti gli uomini. La comunità degli apostoli diventa così la prima Chiesa.
Nel giorno di Pentecoste, gli apostoli erano radunati insieme nella casa e; sotto le apparenze di un fortissimo vento; lo Spirito Santo scese su di loro. Videro, infatti, delle lingue di fuoco che si dividevano e si posavano sulle loro teste e da quel momento parlarono in lingue diverse come gli indicava lo Spirito ricevuto.
La folla dei Giudei osservanti, provenienti da tutte le nazioni sino allora conosciuta, rimase turbata a quel fragore e si stupirono sentendo parlare gli apostoli nelle proprie lingue natie, perché li conoscevano come Galilei.
Già nella bibbia abbiamo letto il racconto di un caos generato da linguaggi diversi che portavano a non comprendersi più; allora ciò era determinato dal fatto che la scala creata voleva arrivare al cielo per farsi giustizia da soli. Nella lettura odierna è lo Spirito di Dio che agisce e fa in modo che tutti comprendano la predicazione nelle proprie lingue natie, anche se in realtà i discepoli parlavano tutti la stessa lingua.
Il nuovo progetto di Dio sugli uomini si realizza perché il Padre manda su ciascuno lo Spirito Santo che rende capaci gli uomini di comunicare fra loro e con Dio stesso attraverso proprio la lingua natia: con la confidenza con Dio si riesce a colloquiare meglio e più sinceramente. Lo Spirito di Dio ci inserisce in una nuova realtà, quella dominata dallo stesso Spirito che attraverso la Chiesa agisce nel mondo fino ai confini della terra.
I genovesi conoscono bene il vento impetuoso di tramontana che a volte spaventa veramente con l'intensità con cui si presenta, ma proprio quel vento terge il cielo; allo stesso modo lo Spirito si manifesta sotto forma di vento. Spesso non viene accolto; infatti tutti i sacramenti portano anche con carismi diversi lo Spirito di Dio Padre. Oggi però alcuni sacramenti nella Chiesa sono amministrati poco.
Lo Spirito Santo è colui che ci aiuta, ci illumina, ci rende idonei a capire la Parola del Padre ed a metterla in pratica ogni giorno. Gli impegni della nostra giornata sono molteplici e variegati, ma ognuno di noi dovrebbe far spazio almeno a quindici minuti di tranquillità per entrare in dialogo con il Signore e con lo Spirito di Dio che solo sa illuminare tutte le nostre scelte terrene.

Con il ritornello del salmo 103/104: "Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra", il salmista invita il popolo a pregare il Signore perché mandi nel mondo lo Spirito Santo.
Nei versetti si ricorda come il Signore ha fatto tutte le sue opere con saggezza, così anche la terra è piena delle tue creature, ma senza di te niente esiste, se tu mandi lo Spirito la faccia della terra sarà rinnovata.

Nella seconda lettura, tratta dalla lettera ai Romani, l'apostolo Paolo ci ricorda che nel battesimo lo Spirito ci rende figli di Dio, fratelli di Cristo e coeredi della vita eterna. Ricorda ai fratelli che coloro che si lasciano dominare dalla carne non sono graditi a Dio, ma, poiché voi non siete posseduti dalla carne perché lo Spirito abita in voi, anche se il vostro corpo è morto a causa del peccato lo spirito di Dio che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti darà anche ai vostri corpi mortali la vita.
Quelli che ricevono lo Spirito sono figli adottivi di Dio e per questo possiamo chiamarlo Padre.
Paolo ci parla del modo nuovo in cui possiamo ora vivere dopo la risurrezione; lo Spirito Santo non è qualcosa di esterno all'uomo, ma agisce nel profondo della nostra anima e ci aiuta a superare le debolezze dovute alla nostra natura umana, ma allo stesso modo la presenza dello Spirito in noi ci rende capaci di contemplare il divino, viverlo nella nostra giornata terrena e condividerlo con i fratelli.

In questa domenica prima della lettura del vangelo viene recitata a cori alterni la preghiera allo Spirito Santo.

Vieni Santo Spirito,
manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni Padre dei poveri
vieni datore dei doni
vieni luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima
invadi nell'intimo
i cuori dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Questa preghiera è materia di studio, di meditazione di recita perenne durante la preparazione dei cresimandi al ricevimento del sacramento della Cresima.

L'apostolo Giovanni nel brano di vangelo in cui Cristo ritorna al Padre ci ricorda che Gesù promette lo Spirito Santo, unico grande dono che permetterà agli apostoli e a tutti gli uomini di testimoniare la sua Parola.
Gesù dice agli apostoli che chi lo ama possiederà i suoi comandamenti e lui pregherà il Padre di inviare lo spirito "Paraclito", che solo darà la possibilità di capire ed annunciare la Parola e io ed il Padre saremo sempre con voi, ma La Parola che voi annuncerete non è la mia, ma quella del Padre e lo Spirito che vi manderà vi illuminerà per comprendere ogni cosa.
Lo Spirito viene mandato dal Padre per intercessione di Gesù, quindi è implicita la missione del Padre che manda il suo Figlio a salvare l'umanità, ma questi ritornando a lui gli chiede di mandare un "altro" consolatore nel mondo, affinché gli apostoli e tutti gli uomini possano finalmente assimilare e vivere la Parola che Gesù ha predicato durante la sua vita terrena. Il primo consolatore era stato lo stesso Gesù.
Lo Spirito che riceviamo non ci fa solo comprendere il vangelo, ma ce lo presenta in relazione alla situazione che noi viviamo attualmente.
Senza lo Spirito non è possibile comprendere la persona di Gesù così come senza il Cristo non è possibile conoscere il Padre. La Chiesa è sacramento di Cristo così come Cristo è sacramento del Padre.

Per la riflessione di coppia e di famiglia:
- Che cosa è per noi lo Spirito Santo?
- Fin da bambini ci hanno insegnato a pregare Gesù; da adulti preghiamo lo Spirito Santo?
- La Chiesa è supportata dallo Spirito di Dio Padre, che attraverso di esso vuole farci comprendere la Parola. Perché allora molte persone non seguono gli insegnamenti della Chiesa pensando di essere egualmente dei buoni cristiani?
- Conosciamo i sette doni dello Spirito Santo e gli chiediamo giornalmente di donarceli?
- Prima di grandi decisioni per la nostra vita ci ricordiamo di chiedere l'aiuto dello Spirito perché illumini le nostre menti per realizzare nella nostra vita il progetto che Dio ha su di noi?

Gianna e Aldo - cpm Genova -

 

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