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TESTO Manda santi religiosi e sacerdoti alla tua chiesa

don Michele Cerutti

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (17/04/2016)

Vangelo: Gv 10,27-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».

Quali elementi trarre dalle letture proclamate?
La prima la prendiamo dalla prima lettura tratta dagli Atti. Paolo e Barnaba predicano prima ai Giudei poi ai pagani. I Giudei non intendono ricevere il messaggio, Paolo e Barnaba predicano quindi ai pagani. Mi viene in mente l'immagine dell'acqua quando scorre e l'uomo cerca con le dighe di deviarne il corso. Il fiume dell'evangelizzazione non può fermarsi. Gli uomini non ascoltano occorre indirizzare il messaggio ad altri. Quante volte davanti a delle incomprensioni nell'annunciare la nostra fede ci areniamo e non vogliamo più cogliere occasioni per comunicare la gioia della fede. Paolo e Barnaba ci esortano a essere instancabili nell'annunciare Gesù e il messaggio. I pagani, coloro che sono lontani da Dio, si convertono. Noi abbiamo il compito di spargere il Vangelo. Colui che irriga il terreno e lo lavora è Gesù. Non preoccupiamoci anche noi siamo chiamati a essere seminatori. In ogni stato di vita il cristiano è invitato ad annunciare la buona novella che salva. State tranquilli gli apostoli lo dice spesso Atti dove vanno incontrano la persecuzione, ma il loro cammino non si arresta. Quella gioia non la toglie nessuna persecuzione.
In questa domenica in cui siamo invitati a pregare per le vocazioni evitiamo il rischio di delegare. Il predicare il Vangelo è compito di tutti i cristiani non solo dei religiosi e dei sacerdoti. In forza del Battesimo siamo chiamati a vivere la nostra vocazione sacerdotale che poi per alcuni si esprime nella ministerialità, ma tutto il Popolo di Dio è popolo sacerdotale. Se fosse chiaro in noi questo vivremmo la fede con più slanci. Il Vangelo prima che con le parole si predica con la vita e la testimonianza.
L'Apocalisse in questa lettura ci presenta la schiera gloriosa dei martiri. Campioni della fede che hanno dato la vita. Stanno aumentando. La persecuzione nei confronti dei cristiani nel XXI secolo è in aumento ed è maggiore rispetto al martirio dei primi secoli. Le scene del Pakistan nel giorno di Pasqua sono ancora impresse come le suore di Madre Teresa uccise nello Yemen qualche settimana fa. Questi martiri ci esortano a vivere la fede non da salotto o da pasticceria, ma una fede più impegnata una fede che vince le timidezze e sa infiammarsi perché a tutti sia annunciato il Vangelo.
Il contesto oggi è di una fede che sempre più si affievolisce. Ci dobbiamo interrogare su questa diminuzione di vocazioni alla vita di sequela stretta a Gesù nella scelta di vita religiosa e sacerdotale. La nostra fede poco appassionata porta inevitabilmente a non lanciarsi in scelte coraggiose. Tutto nasce dalla crisi del valore della famiglia che porta alla contrazione delle nascite con conseguenze anche su quelle che sono le scelte vocazionali. Non crescono nella famiglia quei valori religiosi e questo porta al formarsi di generazioni che si secolarizzano.
Oggi assistiamo alla crisi della vocazione familiare e la prova sta nel fatto che molte famiglie vivono il dramma della separazione e del divorzio. Tante coppie preferiscono accomodarsi nella scelta della convivenza. Il mondo dei mass media e delle comunicazioni in genere veicolano disvalori che impediscono di mettersi in ascolto sul messaggio evangelico. Tanti tasselli che messi insieme mostrano la difficoltà del momento ad abbandonarsi in scelte coraggiose. Quindi mentre giustamente preghiamo perché più giovani possano impegnarsi maggiormente su una scelta di vita radicale dobbiamo anche domandarci come contribuire cercando in particolare di sensibilizzarci sul tema.
Non releghiamo la preghiera per le vocazioni alla sola giornata mondiale, che si celebra ogni anno nella IV domenica di Pasqua. "Manda santi sacerdoti e religiosi alla tua Chiesa" sia la giaculatoria che ci accompagni ogni giorno. Il Signore non è sordo alle nostre preghiere.
Il Vangelo del buon e bel pastore ci rende chiaro dell'atteggiamento di Gesù. Egli conosce le pecore e noi conosciamo Lui. In questa reciprocità di conoscenza abbiamo la certezza che Egli sa ciò di cui abbiamo bisogno. Certo coinvolgiamoci in questo ponendoci degli interrogativi. Se il Signore chiamasse i miei figli come vivrei questa situazione?
Nella nostra preghiera perché il Signore mandi santi vocazioni alla sua Chiesa avvalliamoci del contributo dei santi e in particolare della schiera innumerevole di martiri. La loro intercessione è utile. Avvalliamoci della Vergine Maria ella è premurosa e a Cana ancor prima che i commensali chiedano il vino per la festa è Lei stessa che si rivolge a Gesù per dirgli la necessità. Oggi Maria comprende che il nostro mondo necessita quel tipo di vino. Chiediamo la sua intercessione perché nella Chiesa non vengano a mancare santi religiosi e religiose e santi sacerdoti.

 

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