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TESTO Andare in pace

don Marco Pratesi  

Presentazione del Signore (02/02/2005)

Vangelo: Lc 2,22-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,22-40

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

Forma breve (Lc 2,22-32):

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

31preparata da te davanti a tutti i popoli:

32luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

"Ora lascia, Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli".
È la preghiera della compieta, della fine di ogni giorno.

È un buon esercizio, alla fine di ogni giornata, domandarsi: dove ho fatto esperienza di salvezza, dove ho incontrato il Signore, anche in piccole cose?

È un buon esercizio prendere congedo da ogni giornata nella consolazione e nella fiducia: Signore, anche oggi i miei occhi hanno visto la tua salvezza!

Entrambi i vecchi che il Vangelo di oggi ci presenta, Simeone e Anna, hanno vissuto una vita intera nella speranza, non l'hanno lasciata spegnere, l'hanno custodita e protetta, come una fiammella dal vento.

Soltanto grazie a questo atteggiamento possono adesso scorgere Dio che viene loro incontro.

Al di fuori di questo, ogni giorno che passa ci rende più pesanti, pessimisti, chiusi.

Dare fiducia a Dio, alla sua promessa, attenderlo, scrutare i segni della sua presenza: questo ci insegnano Simeone e Anna.

Questo "andare in pace" è anche "vivere in pace", perché è il vivere la vita senza ansia, con quel distacco che non è freddezza o amarezza, ma serena fiducia nel Signore e consolazione dell'essere affidati a lui.

"Andate in pace", ci viene detto alla fine della Messa. La mensa della Parola e del Pane ci ridona sempre la pace di chi cammina sapendo che il Signore cammina insieme a noi.

Chi vive così potrà allo stesso modo, nella pace, vivere anche la propria morte e andarsene.

Signore, dacci il dono della speranza per accoglierti ogni giorno e vivere nella pace; e nella pace venire a te.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio sia consolante incontro col Signore, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Pienamente fiduciosi nella fedeltà del Padre, chiediamogli che venga nella nostra vita:

 

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