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TESTO Quella voce che rassicura l'uomo

don Giacomo Falco Brini  

IV Domenica di Pasqua (Anno C) (17/04/2016)

Vangelo: Gv 10,27-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. 28Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. 29Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. 30Io e il Padre siamo una cosa sola».

Per iniziare a commentare il vangelo di questa 4a domenica di Pasqua vi voglio raccontare qualcosa che mi è accaduto molti anni fa, quando avevo 14 anni. Ero andato a una festa di compleanno a casa di una amica che viveva vicino alla mia parrocchia. Erano passati solo 3 mesi da un violentissimo terremoto che aveva interessato la terra di mio padre, nella provincia di Napoli. In quel tempo la mia famiglia viveva lì, ricordo ancora che quella sera mi incamminai verso casa di quella amica insieme a mia madre che invece doveva andare a messa. Ero giunto solo da pochi minuti alla festa quando all'improvviso una nuova forte scossa di terremoto sconvolse la nostra riunione giovanile: cominciammo a scappare tutti giù per le scale per metterci al sicuro fuori dall'abitazione. Mentre scendevo giù in fretta ebbi subito un pensiero per mia mamma. Appena uscito, corsi verso la chiesa. Un fiume di persone usciva dall'entrata gridando dallo spavento e, per di più, non c'era luce perché era venuta meno l'elettricità: questo avrebbe dovuto rendere più difficile individuare mia madre. La chiesa gremita di persone in movimento era al buio, eppure tra tutte le voci e le grida ne ho riconosciuta una: "mia madre è là" - mi dissi. Mi diressi verso quell'inconfondibile tono di voce passando in mezzo alla corrente di persone che scappava dalla chiesa e la trovai! Lei parlava, non stava urlando né stava richiamando l'attenzione di qualcuno, ma la riconobbi tra tanti perché conoscevo quella voce.

La stessa cosa succede con la voce di Dio: quando la conosciamo allora la distinguiamo tra tante voci. Gesù nel vangelo afferma che le sue pecore ascoltano la sua voce. E' molto bella questa immagine che Gesù sceglie per parlare della sua relazione con chi gli appartiene. Le conosco ed esse mi seguono (Gv 10,27). Ho vissuto in Sardegna per 4 anni e mezzo e ho potuto osservare molto da vicino il rapporto tra il pastore e le pecore di sua proprietà. Sono rimasto sbalordito da come egli conosce una a una le pecore (che ai miei occhi sembravano tutte uguali), e anche da come esse si incamminano seguendo il richiamo della sua voce, senza lasciarsi trarre in inganno da voci imitatrici. Dunque "prova di conoscenza" della voce del Signore è seguirlo sulla via dove Egli chiama. La sua vita, meditata e contemplata nei vangeli, è essa stessa "via" (cfr. Gv 14,6). Come dire, più si segue Gesù sulla via dell'amore, più si distingue la sua voce quando chiama. Tanti anni fa conobbi, durante un corso di esercizi spirituali, la storia di un sacerdote polacco che si trovava in Ruanda all'epoca della sanguinosa guerra tribale che sconvolse quella terra africana. Le cose precipitarono al punto che le missioni cristiane non potevano più restare sicure in quei luoghi. Mandarono delle truppe dell'ONU per evacuare ogni zona, ma non poterono portar via tutta la popolazione presente. Quel sacerdote polacco salì su una jeep venuta a portarlo via. Ad un certo punto disse ai caschi blu dell'ONU: "lasciatemi scendere un istante, ho dimenticato qualcosa". Corse in cappella e andò a prendere la Bibbia pregando: "dammi Signore una parola prima di partire in quest'ora drammatica". Aprì la Bibbia al vangelo di Giovanni dove dice: "il buon pastore da la vita per le pecore, il mercenario invece se ne va..". Allora quel sacerdote tornò indietro e disse ai funzionari dell'ONU: "andate, io resto!". Venne assassinato dentro la sua chiesa insieme ad altre 4000 persone mentre implorava pietà per loro dicendo: "uccidete me, ma non toccate la mia gente!".

Se da una parte seguire la via dell'amore può portare anche al dono cruento della propria vita, da un'altra Gesù stesso ci rassicura su cosa significhi seguirlo su questa via (Gv 10,28): la vita eterna è promessa, anzi, è già comunicata a chi lotta ogni giorno contro il suo egoismo; inoltre ci assicura la dolce esperienza di essere nelle sue mani sicure, persino quando a noi non sembrerà così. E questo perché il Padre mio è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola (Gv 10,29-30). L'amore invincibile di Dio ci custodisce da chi vuole strapparci dalle sue mani. Perché c'è indubbiamente qualcuno che ci prova e ci proverà sempre: satana, il nemico di Dio e dell'uomo che lavora giorno e notte per convincerci a non credere nell'amore del Signore. Il diavolo punta a questo: sfiduciare Dio fino al punto da prestar ascolto a lui, padre della menzogna, come accadde per Adamo ed Eva. C'è dunque un'altra voce, subdola e malvagia, che cerca di trascinarci con false promesse di sicurezza verso il luogo dove lui vive: la perdizione eterna. Perciò preghiamo il Padre dicendo ogni giorno: non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Chiudo con un breve racconto, chiedendo la grazia a Dio, con tutti voi, di preservarci da tutti i disegni di morte del maligno e di affidarci sempre più a Lui per ogni cosa.

Un uomo disperava dell'amore di Dio. Un giorno mentre errava sulle colline che attorniano la sua città incontrò un pastore. Questi vedendolo afflitto gli chiese: "Cosa ti turba amico?" - "Mi sento immensamente solo" - gli rispose quell'uomo. "Anch'io sono solo eppure non sono triste" - disse il pastore. "Forse perché Dio ti fa compagnia..." - aggiunse quell'uomo. "Hai indovinato!" - esclamò il pastore. "Io invece non ho la compagnia di Dio. Non riesco a credere nel suo amore: com'è possibile che ami gli uomini uno per uno? Com'è possibile che ami me personalmente?..." - Allora il pastore gli disse: "Vedi laggiù la nostra città? Vedi ogni casa? Vedi le finestre di ogni casa?" - "Vedo tutto questo" - soggiunse quell'uomo. "Allora non devi disperare: il sole è uno solo, ma ogni finestra della città anche la più piccola e nascosta, viene baciata dal sole. Forse tu ti disperi perché tieni chiusa la tua finestra..."

 

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